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Cassazione: contatto FB con 200 amici in comune ha diritto di autoinvitarsi al tuo pranzo di Natale

Cassazione: contatto FB con 200 amici in comune ha diritto di autoinvitarsi al tuo pranzo di Natale - Lercio

Imbuca (TO) – Sta facendo molto discutere, viste le imminenti festività, l’ultima sentenza della Cassazione: secondo i giudici della Suprema Corte, se qualcuno ha almeno 200 amici in comune con te su Facebook, ha diritto di partecipare al tuo pranzo di Natale anche se non è stato invitato.

La vicenda è iniziata per l’appunto il giorno di Natale dello scorso anno, quando Paolo Gabrielini si è presentato poco prima dell’ora di pranzo alla porta di casa Pautasso a Imbuca, cittadina dell’hinterland torinese. Gabrielini era per tutti un perfetto sconosciuto, ma rivendicava una conoscenza – seppur solo virtuale – con un membro della famiglia: “Sono amico su Facebook di Filiberto da 8 mesi” . Dal profilo social di Filiberto Pautasso è risultato infatti che i due avevano stretto l’amicizia il primo di aprile di quello stesso anno e che avevano circa 200 amici in comune: “Mi ha messo anche il like alla foto profilo”.

I Pautasso comunque avevano congedato l’inatteso ospite, rifiutandosi di aggiungere un posto a tavola che c’è un amico Facebook in più. Gabrielini però non si è dato per vinto e ha denunciato Filiberto per la mancata ospitalità: “Con tutti quei contatti in comune sono quasi come uno di famiglia”. La richiesta ha compiuto il suo iter, finché l’ultima sezione civile della Corte di Cassazione presieduta da Renato Mascherata ha dato ragione all’ospite rifiutato, condannando i Pautasso ad accogliere Gabrielini per l’imminente pranzo di Natale.

Inoltre i giudici hanno stabilito che il pranzo dovrà essere preparato per soddisfare i gusti dell’ospite, che è vegano integralista, mentre i Pautasso sono una famiglia carnivora di grado 9, in una scala da 1 (Moby) a 10 (Hannibal Lecter). Il loro menu natalizio prevede infatti tradizionalmente: tartare di Fassona, vitello tonnato, agnolotti del plin in brodo di cappone e bue grasso di Carrù, gran bollito piemontese con 14 tagli di carne, zabaglione caldo al Barbera con i biscotti di meliga al burro. Nonna Giuseppina Pautasso, che stava già preparando gli agnolotti, è svenuta nell’apprendere la notizia.

Il povero Filiberto e la sua famiglia stanno provando in extremis a giocare la carta della disperazione: il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La richiesta di appello verrà presentata dall’avvocato di famiglia Gianni Agnelli (solo omonimo dell’Avvocato Gianni Agnelli), spinto anche da una forte motivazione personale: ha infatti scoperto con orrore di avere 201 amici in comune con Mario Adinolfi.

Andrea Michielotto