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Caso Riace, Salvini redistribuisce i migranti mettendoli all’asta

Caso Riace,  Salvini redistribuisce i migranti mettendoli all'asta - Lercio

Roma – “La vera integrazione si realizza quando il migrante si trova lì dove è desiderato”: così Niceforo Evola-Ferri, alto funzionario del Ministero dell’Interno, illustra a pochi scelti giornalisti in ginocchio sui ceci il controverso provvedimento sulla redistribuzione dei migranti di Riace. “Pertanto abbiamo deciso che gli immigrati saranno messi all’asta”.

“Milioni e milioni di stranieri che ciondolano in posti dove nessuno li vuole creano tensioni, disoccupazione, degrado, epidemie, criminalità e sono i diretti responsabili di fenomeni che le anime belle della sinistra definiscono xenofobi, ma che in realtà sono veri e propri atti di razzismo contro gli Italiani. Con l’operazione ‘Portateveli a casa vostra’ intendiamo assicurare che ogni migrante vada presso chi lo ha voluto tanto da pagare per lui, e siamo certi che attraverso questo innovativo sistema le competenze degli stranieri verranno adeguatamente valorizzate. Inoltre sindaci e parroci di tutta Italia potranno tornare a celebrare matrimoni, in un paese in cui non si sposa più nessuno, seppure spudoratamente combinati.”, ha continuato Evola-Ferri. “Amici buonisti, non siate TIMIDI! Fatevi avanti all’asta dei migranti! #aiutateliacasavostra #astadeimigranti” ha sintetizzato mirabilmente in un tweet Matteo Salvini, ideatore dell’iniziativa.

Evola-Ferri ha quindi spiegato i dettagli dell’operazione: “Ogni assegnatario, una volta pagata allo Stato la quota dovuta, percepirà i 35 euro al giorno per migrante destinati all’accoglienza, e dovrà farsi carico di vitto, alloggio, cura e formazione degli stranieri a lui affidati, ma, avendo potuto sceglierli secondo le prospettive di inserimento lavorativo che concretamente è in grado di offrire, riuscirà a realizzare una reale e ordinata integrazione. Chiaramente, per non soffocare la generosità e la creatività degli assegnatari, questi saranno liberi di scegliere le modalità di inserimento lavorativo senza vincoli burocratici o cavilli legali”.

“Il sistema” ha aggiunto il funzionario “è ispirato a criteri di efficienza e consentirà allo Stato non solo sensibili risparmi, ma anche cospicue entrate: sarebbero già arrivate numerose offerte da parte di imprenditori agricoli del Sud, disponibili a farsi assegnare giovani migranti da inserire in progetti lavorativi che garantiranno sano esercizio fisico e costante contatto con la natura, mentre numerose strutture operanti nel settore dell’assistenza ad anziani e disabili sembrano interessate a valorizzare le doti umane e l’abnegazione di robuste e pazienti signore, possibilmente non sopra i 60 anni, e ci sono ottime prospettive per l’accoglienza diffusa in famiglie ed imprese di ragazze di bella presenza e giovanotti laboriosi. Anche il mondo dello spettacolo farà la propria parte, offrendo prospettive di carriera a stuntman e comparse, alle quali sarebbero interessati anche partiti politici e confessioni religiose.”

Più complessa appariva l’assegnazione dei minori, da tenere separati dai genitori per consentire una piena assimilazione e lo sviluppo dell’autonomia. Non ancora in grado di svolgere lavori che offrono la possibilità di mettere alla prova il coraggio o il vigore fisico, come il manovale, sembravano destinati al rimpatrio od all’inserimento in un piano dal nome provvisorio di Progetto Madagascar: fortunatamente, molte famiglie e soprattutto tantissime parrocchie si sono fatte avanti per accogliere i bambini, anche molto piccoli.

Rosaria Greco