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Caso OMS, a rischio i pranzi della domenica. Corteo di nonne napoletane blocca la tangenziale

Caso OMS, a rischio i pranzi della domenica. Corteo di nonne napoletane blocca la tangenziale - Lercio
A destra, nonna Concetta, leader del movimento

Pollena Tracchia (Napoli) – È partita dalla provincia la manifestazione che da stamattina sta bloccando la tangenziale di Napoli ancora più del solito.

A capo della compagine di anziane decisamente non malnutrite c’è Concetta di Lardo, sessantaseienne ancora arzilla che consta di ben dodici n.p.c. (nipoti pro capite, unità di misura che delimita l’importanza di una nonna a livello internazionale) che spiega ai cronisti giunti in loco il perché della loro protesta formale contro l’allarme dell’OMS: “Jeij che taeng’ reurece neipeut’, neò, me raeiceit’che ce poss’maje fa mangia’? ‘A nsalata, naè curneù? E cheill’ma jaetten’ ‘n faccia! Peù fa craescere comme Gieseù Chreist’ cummanna taenene biseogno ra peurpetta ‘ndeù raù, neu bbaell’ pullasto fraeisco fraeisco chein ì patanelle. ‘A saseiccia affugata ‘ndeì friarielle mo nun è bbona?! Assasseini! Jeij ve vulesse apprisintà mio neipote: eù reitratto ra saleute!”(*), ed indica il piccolo Sansovino, sette anni e già in corsa per le Olimpiadi dell’Obesità infantile (sezione super pesi massimi). Ma non di solo blocco della circolazione vive la manifestazione delle “Nonne Amanti della Buona Cucina (compresa la Mulignana perchè non siamo estremiste)”. Infatti le vivace donnone, guidate sempre dalla Di Lardo, hanno iniziato poi un flashmob che ha prima sconvolto gli automobilisti bloccati e visibilmente innervositi dalla protesta, e poi ha visto gli stessi partecipare commossi ed attivi alla manifestazione. Infatti le signore hanno organizzato una produzione di tagliatelle fatte in strada, che secondo alcune voci avrebbero richiesto l’utilizzo di tremila uova, di un container intero di farina, nonché di oltre mille litri di sugo (e due mucche intere) utilizzati per condirle, che ha saziato in quantità tutti i presenti in tangenziale, (con qualche teglia avanzata per il giorno dopo, che con un po’ di formaggio sopra sono la fine del mondo!).

Ma seppure a fine giornata tutti sono dalla sua parte, la Di Lardo lancia l’allarme: “”Sta neutizia c’ha fatt’veneì ‘a pucundreia! E vereite o neò che teutte quante so’ feleici? Ò menagerre taene ‘a cammaeisa ‘nzevata ‘e pummarole e reire comm’ ‘a nu scaem’, isso e cheill’ato curneuto ca capa strana ‘mpeurpata ‘e muzzaraella. Ce sta gaente che sta suffraenno. Nu pensiaero va a Donna ‘Mmaculatell Marapit, che tene riece n.p.v., che l’atu juorne se veuleva acceirere! S’ha ‘gnuttuto saette cutalette vecan! Ma ce pensate? Che seignifica cutalette vecan? ‘A cutalette adda tené un pullasto areindo! E che sang ì Mamozio!”(**) Parole dure che, dopo aver mangiato anche noi il menù preparato dalla Di Lardo, non ci sentiamo di smentire.

* (Traduzione per i non bilingue) “Io, donna pensionata con un bagaglio enorme di far da balia, tata e cuoca ad una massa di dodici nipoti ditemi cosa posso dargli loro da mangiare? Insalata? Ma per carità! Sono capaci addirittura di lasciarla nel piatto! Per far crescere sani belli e forti bisogna dargli quantità e qualità! Senza meraviglie culinarie come le polpette col sugo, il pollo con le patate e le mirabolanti salsiccie con i friarielli qui non si va avanti! Le faccio appunto notare la beltà fisica, mentale e psicologica di mio nipote: è o non è il ritratto della salute?”

** (Traduzione per i non bilingue) Questa notizia ci ha gettato nell’angoscia più tremenda! Qui potete vedere, dopo aver pranzato, un fottìo di persone sazie e felici. Guardate lì: c’è un manager sicuramente pregno di impegni e di contanti che discute in maniera leggera e divertita, pur con la camicia sporca di sugo, con un rastaman sicuramente drogato e che, senza essersene reso conto, ha i capelli lievemente sporchi di latte di mozzarella di bufala campana dop. Ma il mio pensiero va’ comunque a delle persone che stanno soffrendo in questo momento. E vi parlo di Donna Immacolata Marapit, una pezzo di nonna di grandissima quantità morale e che mantiene senza colpo ferire ben dieci nipoti. L’altro giorno ha tentato il suicidio ingerendo sette cotolette vegane. Ma che significato ha “cototetta vegana”? La cotoletta ha bisogno del pollo. E perdindirindina!”

Luigi di Razza e Davide Paolino