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Casalino chiede ad un grillino di sacrificare il figlio solo per testarne la devozione

Casalino chiede ad un grillino di sacrificare il figlio solo per testarne la devozione - Lercio

“Stiamo facendo troppe cazzate, ci vogliono tempra morale e completa devozione al Movimento, e se il vostro ragazzo sa di rumeno, mollatelo”. È questo il diktat rivolto ai  militanti del M5S da parte di Rocco Casalino, che ha predisposto un corso di ferrea disciplina a tutti gli iscritti, compresi test a sorpresa con lo scopo di valutare l’effettiva affidabilità degli stessi iscritti sotto stress e direttamente sul campo. Linea dura dunque, quella scelta dallo spin doctor della comunicazione politica del MoVimento dopo il crollo delle due ultime tornate elettorali, un calo di consensi molto preoccupante per il primo partito italiano, occupato a tempo pieno nel concedere privilegi a Salvini e a scegliere candidati che definire mediocri equivale ad assegnargli il nobel per la fisica.

Casalino esprime anche soddisfazione per il primo test a sorpresa, già effettuato proprio dal portavoce in persona prima della dichiarazione. Secondo l’ex del ‘Grande fratello’ la prova ha dato esiti migliori del previsto e fa ben sperare per il futuro. Un iscritto, il 59enne Abramo Agnelli, preso a campione sulla piattaforma Rousseau, ha superato brillantemente un’intensissima sfida al primo tentativo. Il capo dell’ufficio stampa del premier Conte, per mettere alla prova la fede nel Movimento di Abramo Agnelli, gli ha ordinato di salire sul monte Moriah e di sacrificare il suo unico figlio, Isacco Agnelli, disoccupato in attesa del reddito di cittadinanza, ma che per fare un favore ad un amico renziano ha votato Giachetti alle Primarie del PD in 3 sedi diverse (e per questo già condannato dal tribunale dei 5 stelle a restituire la metà dei suoi account sulla piattaforma Rousseau).

Abramo ha mostrato qualche titubanza dovuta soprattutto alla distanza del sito, e cercato una mediazione  “Posso ammazzarlo sul monte Vettore? Sai la benzina costa e le accise non le abbiamo ancora tolte…”, Casalino, dopo una breve analisi costi/benefici, si è limitato ad accogliere la richiesta con una piccola premessa: “Basta che non lo fai a Ferragosto”, al che l’uomo ha risposto che tanto se non fosse uscito di casa nel giro di 2 mesi lo avrebbe ammazzato lo stesso, e così, senza esitazioni si è immediatamente recato sul luogo del sacrificio insieme a suo figlio Isacco.

Mentre Abramo stava per compiere diligentemente il sacrificio in diretta streaming, già con il coltello mano, Casalino ha mandato Angelo Di Dio, un deputato abruzzese di sua fiducia,  a bloccarlo e fargli ascoltare in vivavoce due messaggi vocali su Telegram: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli proprio nulla, poiché ora davvero so che temi la democrazia diretta, in quanto non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, dal Movimento” recitava il primo; a quel punto Di Dio ha fatto partire il secondo vocale: “Veramente giuro per me stesso è l’espressione del Movimento, e siccome hai fatto questa cosa e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i redditi di cittadinanza al sud. E per mezzo del tuo seme tutte le nazioni europee della terra certamente si benediranno per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce e sia uscito dall’euro”. Dopo i messaggi Di Dio ha consegnato ad Abramo un fantoccio impagliato con la faccia di Prodi su cui sfogare la sua furia omicida senza far crollare ulteriormente il partito. Prima di ripartire con suo figlio ad Abramo, sono state affidate le sacre circolari e un indirizzo dove prenotare una vasectomia andando a suo nome, rimandando l’omicidio di 2 mesi.

Vittorio Lattanzi