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Borghezio rinchiuso per sbaglio nel CIE di Crotone

Borghezio rinchiuso per sbaglio nel CIE di Crotone - Lercio
(immagine: Gianni Zoccheddu)

ROCCABERNARDA (KR) – “Parlava una lingua incomprensibile, l’unica cosa che abbiamo capito è che affermava di arrivare da un paese inesistente, tale ‘Padania’, perciò lo abbiamo rinchiuso nel centro di identificazione e espulsione”. Si giustificano così Nello Apriglia e Rita Marghe, gli agenti di Polizia che ieri mattina hanno sorpreso Mario Borghezio in giro per le strade di un piccolo comune nel crotonese. “Nonostante l’elegante abito, il soggetto aveva un aspetto orribile, – proseguono i due – ed emanava un tanfo maleodorante, come se non si lavasse da molti giorni. Tutti dettagli che ci hanno condotto in errore”.

L’eurodeputato si trovava a Roccabernarda per il tour elettorale della Lega, che per queste elezioni ha deciso di presentarsi anche nelle circoscrizioni meridionali, come conferma il segretario Matteo Salvini: “Per contare in Europa bisogna prendere voti anche in Puglia, Calabria e tutti gli altri Stati esteri”.
Borghezio stava arringando una nutrita folla di steli d’erba nel parchetto al centro del paese, mettendoli in guardia su una presunta invasione di pollini stranieri che solo la politica di ‘tolleranza zero’ della Lega potrebbe fermare, quando gli agenti lo hanno notato. Dopo aver cercato di interpretare il farfugliamento del politico, si sono avvicinati per chiedergli i documenti; sfortunatamente carta d’identità e patente erano stati smarriti il giorno prima, durante uno dei tanti ritiri spirituali a Predappio che il parlamentare si concede.
Nel tentativo di esporre la situazione, Borghezio ha infilato una serie di frasi sconnesse in un misto di italiano, torinese e idiomi inesistenti, cercando inutilmente di spiegare che la puzza non era frutto di scarsa igiene, come per un lungo viaggio, ma della sua precedente militanza nel Partito Monarchico e nell’estrema destra fascista.
Come risultato è stato fermato e trasportato al vicino CIE di Crotone, dove tuttora si trova, in attesa di essere liberato per ritornare a Torino, luogo in cui i suoi deliri sono più tollerati.

Sull’increscioso episodio si sono espressi diversi esponenti politici. Matteo Salvini si dice “indignato per il trattamento riservato a un collega di partito, amico personale e noto amante dei pesci piranha”. Il ministro Alfano esprime vicinanza all’eurodeputato e promette l’invio immediato al CIE di ingenti quantità di deodorante. Solidarietà anche da parte dell’Ente Nazionale Protezione Animali”.

(Gianni Zoccheddu)