Israele lancia nuovo allarme: quasi finiti i paesi da bombardare

Photo Credits: Pixabay, Ri-Ya

TEL AVIV – Non c’è pace per il martoriato popolo di Israele. Dopo essere stato costretto a bombardare Gaza, la Cisgiordania, il Libano, la Libia, lo Yemen, la Siria e l’Iran, per poter consentire al sesto governo Netanyahu di restare in carica, le scorte di paesi su cui lanciare i suoi attacchi sembrano in via di esaurimento.

A lanciare l’allarme è il Ministro dell’Insicurezza Internazionale Itamar Ben-Gvir, durante una visita negli ultimissimi insediamenti israeliani in Lapponia. “Lottiamo ogni giorno per difendere il sacrosanto diritto a occupare territori che non ci appartengono. Da decenni siamo minacciati da nemici spietati come il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, l’Unione europea, Amnesty International e Human Rights Watch“, ha spiegato a un folto gruppo di coloni mentre brandiva il femore di un bambino palestinese prima di spolparlo.

Dopo gli applausi il Ministro ha proseguito: “L’antisemitismo globale ha raggiunto una tale virulenza che ogni volta che spariamo a caso sui civili palestinesi disarmati in fila per gli aiuti alimentari, veniamo accusati di sparare a caso sui civili palestinesi disarmati in fila per gli aiuti alimentari. Il mondo sembra non aver imparato nulla dagli orrori del nazismo e mette in discussione persino il nostro Lebensraum“.

Alla domanda di un colono sulla situazione generale, Ben Gvir ha risposto: “Viviamo una tragedia dietro l’altra, e come se non bastassero i continui rinvii del matrimonio del figlio di Netanyahu, la fastidiosa puzza di marcio che arriva certi giorni ventosi dalla striscia di Gaza e le macchia di sugo che ho su questa camicia, adesso c’è anche la preoccupazione di trovare nuovi obiettivi da bombardare, che non mi fa dormire la notte“.

I nostri nemici più sanguinari, come l’Egitto, l’Iraq, i paesi musulmani del Golfo, la Turchia, l’Africa sub sahariana, l’Europa, il Sudamerica e l’intero continente asiatico – ha concluso – fanno di tutto per non provocarci in alcun modo e non darci qualche scusa per aprire un nuovo fronte. Se continua così saremo costretti a invadere altri territori, o a lanciare qualche missile qua e là, in modo da scatenare la loro difesa, che ci consenta di contrattaccare e rivendicare il nostro diritto a difenderci. A proposito, come sta messo a nucleare il regno di Tonga?

Gianni Zoccheddu

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