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IN USCITA NUOVO CINEPANETTONE DEI VANZINA: “NATALE COI MARÒ”

IN USCITA NUOVO CINEPANETTONE DEI VANZINA: "NATALE COI MARÒ" - Lercio

ROMA – Dovrebbe guadagnare più di “Sole a catinelle” e “Titanic” messi insieme. Stiamo parlando del nuovo cinepattone dei fratelli Vanzina, “Natale coi marò” in uscita in questi giorni. Lercio ha ricevuto in esclusiva alcune anticipazioni sulla trama.

Per celebrare la nascita di Nostro Signore i due marò rientrano in Italia, riuscendo così a scongiurare in extremis il rischio di non prendere parte al presepe vivente. Momento toccante all’apertura dei doni, quando i due militari scoprono, con commozione, i doni della famiglia. Il primo riceve un buono per una fornitura di proiettili per un anno, accompagnato dal biglietto: “Perché tu sei uno che rimane sempre un po’ a corto. Auguri”. Una cravatta, invece, per il secondo: “Era rimasto solo questo. E chi se l’aspettava che tornavi? Ti vogliamo bene”.

I due fucilieri del San Marco – come è ben noto – sono trattenuti dalla Corte del Kerala per aver fatto fuoco su due pescatori indiani, uccidendoli. «In realtà abbiamo sparato perché pensavamo fossero due fachiri: sapete quegli indiani che si possono sdraiare tranquillamente sui chiodi o che anche se vengono morsicati dai cobra non muoiono? Ecco… come facevamo a sapere che invece loro erano vulnerabili alle pallottole?» dichiarano. «Io non la farei tanto lunga – interviene una hostess (interpretata da Enrico Vanzina) – in fondo a quest’ora si saranno già reincarnati».

Dopo aver ricevuto il saluto del presidente della Repubblica, i marò decidono di recarsi al Khrisna 11, rinomato ristorante indiano della zona del Quirinale in compagnia di parenti e amici. Poco dopo essere arrivati, cominciano i disordini. Il pesce spada portato in tavola è crudo e i due lagunari iniziano a protestare vivacemente con il cameriere (uno scorreggiante Cristian De Sica). Dopo un po’ gli animi si scaldano. Un marò imbraccia il fucile e inizia a fare fuoco nel piatto, urlando che «Ora sì, il pesce è ben cotto». Poi l’altro spara nel sedere del cameriere ed entrambi esplodono colpi sul resto del ristorante, mirando in particolare al personale. I clienti fuggono in preda al terrore. Dall’interno provengono urla belluine: «Vi insegniamo noi a cucinare per bene, maledetti pirati!». A un certo punto si vede Ignazio La Russa – interpretato da Checco Zalone – che si dice impressionato dall’accaduto e propone i due come senatori a vita della Repubblica.

Toccante una scena in cui i due protagonisti, per indagare i motivi del loro gesto, vengono inviati a fare terapia di coppia. Si sdraiano allora su un divano a due piazze, mentre uno psicanalista freudiano – interpretato da Santo Versace – siede alle loro spalle. Il tempo passa senza che nessuno dica una sola parola. Lo psicanalista conclude che i due hanno una indole molto silenziosa.
Si scopre poi che Santo Versace era interpretato da Salvo Sottile che cercava uno scoop.

Scene cult
1.
Mentre uno dei marò sta dormendo sul divano, a casa della sorella, arriva di corsa il nipotino, con un pappagallo su una spalla, che lo sveglia urlando “All’arrembaggio!” e il marò cerca di eliminarlo. La sorella lo porta via terrorizzata.

2.
Arrivano dei fiori da La Russa per uno dei marò, che si chiede. «Da che parte si impugnano? Sono semiautomatici?» e si esercita finché non impara a montarli e smontarli in 7 secondi netti.

3.
Durante un giro per mercatini per trovare un regalo per il nipote, uno dei marò trova un giocattolaio che non vuole fargli lo sconto per militari. Il marò lo invita a risolvere la questione nelle acque internazionali più vicine.

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Stefano Pisani

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