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“Uno vale uno”. E Grillo manda la Raggi a Torino

"Uno vale uno". E Grillo manda la Raggi a Torino - Lercio

Città di Nanza –  Un mix di inesperienza, gioia e sorpresa di fronte a risultati superiori alle previsioni: così dal quartier generale del M5S spiegano la confusione che ha portato, dopo il voto di domenica, non solo a distribuire ai neosindaci lo stesso comunicato da leggere alla stampa, ma anche ad inviare gli eletti nelle sedi sbagliate.

E se, data la piattezza della scarna velina faticosamente compitata davanti alle telecamere, quasi nessuno si è accorto che la Raggi ha letto il comunicato destinato alla Appendino e che al neosindaco di Favara è toccato il discorsetto preparato per quello di Porto Empedocle, più complicato è stato spiegare ai torinesi come mai in pochi giorni alla loro prima cittadina fossero tanto cresciuti i capelli e le orecchie. La battagliera Appendino ha a sua volta destato qualche perplessità fra i romani, che però, appurato che non si trattava di Giachetti, l’hanno accettata di buon grado (“Tanto comunque dura poco e gnente”).
Il disguido è venuto a galla solo quando l’ex della Raggi, venuto a portarle fiori e cioccolatini accompagnati da un tenero bigliettino di duemila parole, ha visto che al posto della sua amata c’era una tale Chiara.

Prontamente allertato, il CdA del M5S ha minimizzato: “Nessuno fa caso a chi gli serva l’hamburger, l’importante è l’insegna sul punto vendita. Raggi e Appendino rappresentano la stessa categoria merceologica: giovani donne forti, laureate, impegnate, madri, morette poco appariscenti ma sobriamente carine, l’ideale per il nostro brand”.

Ancor più esplicito Di Maio, intervistato al volo all’uscita dall’assemblea degli azionisti: “Insomma, uno vale uno, quindi una vale l’altra”.
Allora anche lei può essere sostituito da un altro grillino a caso?
Il vicepresidente della Camera si è allontanato rimarcando un fondamentale principio politico del M5S con uno stentoreo vaffanculo.

Rosaria Greco