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TV, NUOVO ATTACCO A GUZZANTI: “SÌ A SATIRA, MA RISPETTARE MAFIA”

Nuova grana per Corrado Guzzanti, questa volta a causa del suo spettacolo televisivo “Aniene”. Dopo le accuse di blasfemia lanciate da Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart, che ha ritenuto offensivo verso i cattolici lo sketch in cui compare l’ormai famoso padre Pizzarro, a suscitare scalpore ora è la scena in cui un padrino mafioso è perseguitato dalle telefonate di un certo “zu Silvio”. Questa la dichiarazione stampa del presidente dell’Aiartaco (Associazione italiana ascoltatori radio e televisione appartenenti alla Criminalità Organizzata), Antonio Messina, in una nota: “Siamo stati sollecitati da telefonate, mail e pizzini per ANIENE “di e con Guzzanti” andato in onda ieri sera, 11 gennaio, su La7 in prima serata. Il programma è offensivo dei sentimenti mafiosi e, più in generale, di quanti surrettiziamente agiscono ai danni dello Stato. Guzzanti, credendo di fare satira, appare vestito da padrino irridendo il sentimento omertoso dei telespettatori, nominando chiaramente al telefono il nome di un altro padrino e insinuando vergognosi legami tra Cosa Nostra e Berlusconi”.

L’Aiartaco chiederà con un’offerta che non si può rifutare, al Consiglio nazionale utenti, nella prossima assemblea plenaria, di presentare un esposto all’Agcom perché accerti violazioni e sanzioni di questo programma, che non ha niente a che vedere con la satira e con lo spettacolo: “E inoltre nello sketch, tra i palloncini per la festa dei 150 anni della Mafia, ne appare pure uno rosa. Ecché siamo, arrusi?!

Augusto Rasori