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Tragedia in Galilea, Gesù rimorto a Pasquetta

Tragedia in Galilea, Gesù rimorto a Pasquetta - Lercio

E avvenne in Galilea che il Cristo morì di nuovo il Lunedì dell’Angelo. Poiché stava festeggiando con gli amici la resurrezione di se stesso, era intento a servire un agnello arrosto, ma scivolando su una crosticina di pelle piena di grasso, cadde battendo la testa su un sasso, e così ascese al cielo.
E il Signore disse: “Di nuovo qua?”. E Gesù: “Parli come se non avessi la preconoscenza che ciò sarebbe successo, spiritoso”.
Così Dio rispose: “Con l’età sto perdendo memoria delle cose future. Ma che fai ancora qui? Scendi giù di nuovo!”
E il Salvatore risorse ancora, e la festa proseguì tra cibo e vino, e accadde che il Nazareno volle fare una passeggiata sul lago, ma i piedi erano bucati dalla precedente crocifissione e andò giù come un piombo in fondo al lago.
Così il Cristo morì ancora una volta, e il signore lo vide zuppo come un gatto egiziano sul mar Rosso, e disse: “Di nuovo? Ci stai provando gusto?” E suo figlio tacque, ché la rabbia montante recava solo male parole.
E risorse ancora una volta, verso il tramonto dello stesso giorno. Così fu l’ora di rientrare dalla gita, ma i fumi dell’alcol lo consusero e mentre guidava un carretto si perse nei campi. Sconsolato perchè non si ricordava la strada, avrebbe rivolto gli occhi lacrimanti al cielo al grido di “Padre, perchè mi riai abbandonato?” . Un raggio di luce si fece strada fra le nuvole accecando il Redentore, che tirò le orecchie dell’asino facendolo sbandare. E il Cristo rimase schiacciato sotto una ruota, e morì ancora una volta.
Salito al cielo, Gresù non aspettò le parole di Dio e disse: “Per prima cosa se io e te siamo la stessa persona, allora sto parlando da solo. Come me la speghi questo paradosso Signor ‘So tutto io’? Secondo, vuoi smetterla di uccidermi e farmi risorgere? Se continui così la gente penserà che puoi farlo con tutti e ti pregherà ogni santo giorno per ottenere la resurrezione. Sai quanto possono essere assillanti?
E Dio non rispose e rimandò il Cristo sulla terra, ma sbagliò e lo spedì nella Galilea del 20° secolo. E Gesù atterrò proprio su una mina antiuomo ed esplose morendo di nuovo.
E quando ascese al cielo Dio nemmeno lo guardò e lo rispedì giù, stavolta nell’anno giusto, ma su un rovo spinoso. E fino all’Altissimo giunsero pianto e stridor di denti e paragoni con le bestie di Gerasa.

Redazione