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STUDENTESSA ACCETTA ESAME SENZA TELEFONARE A CASA: LA MADRE LA RIDUCE IN FIN DI VITA

STUDENTESSA ACCETTA ESAME SENZA TELEFONARE A CASA: LA MADRE LA RIDUCE IN FIN DI VITA - Lercio
(Foto: una foto)

MILANO – È ricoverata in gravissime condizioni al Fatemeglioazappare la studentessa Anna Gn. (nome di fantasia) dopo l’incidente occorsole tra le mura domestiche. La sua compagna di studi Angela Testina ha ricostruito l’accaduto ai nostri microfoni.
«Ho accompagnato Marilena a casa dopo l’esame. Appena entrate ha gridato entusiasta: “Mamma, ho preso 25 ad Antropologia del diritto!”; ma la madre, invece di esserne felice, le ha risposto con crescente rabbia: “E quando pensavi di dirmelo? Dopo la laurea??” e la ha scagliato addosso un wok colmo di patate ed olio bollente. E mentre Marilena si contorceva sul pavimento tra urla disumane, la madre scuoteva la testa: “Dove ho sbagliato? Dove?”. Io ero paralizzata dal terrore».
Angela fa una pausa, singhiozza, rutta e continua: «Io glielo avevo pure detto,  “chiama prima tua mamma”, ma lei …».

Lei ha voluto fare di testa sua?
«No. Ha dato retta a Bernardini, il nostro prof, che dice che possiamo decidere autonomamente. E ha sbagliato» .

Anche tu chiami sempre a casa prima di accettare un voto?
«Io? Mai! Siamo all’università, si presuppone che siamo abbastanza adulti e maturi per poter decidere da soli. Ma anche sua madre ha sbagliato: se ci teneva così tanto a sapere il voto in anteprima, poteva accompagnare la figlia all’esame, come mia madre fa ogni volta con me».

Il professor Bernardini è ora indagato per favoreggiamento all’ustione di terzo grado e istigazione alla maturità (reati introdotti col recente pacchetto sicurezza); al telefono ha rilasciato solo questa secca dichiarazione: «Telefonare a casa per accettare il voto di un esame è la cartina di tornasole inutilmente sognata da Darwin: ci permette di riconoscere con grande facilità gli ‘homo sapiens’ e gli ‘anelli di congiunzione’. Non mi meraviglierei se la ragazza non sopravvivesse, mi sono già offerto di studiare i suoi resti».