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Spettatori cattolici contro il tennis femminile: è immorale

ROMA – Il tennis femminile rischia di scomparire dai nostri teleschermi a causa di un esposto presentato dallo STICA (Spettatori Tv Italiani CAttolici), un’agguerrita associazione presieduta dall’avvocato italo-americano Tony Bucket e che ha tra i suoi simpatizzanti molti esponenti politici di primo piano (tra questi Casini, Giovanardi, Formigoni, Lupi e Fioroni).

Nella denuncia si sostiene che molte giocatrici non sono rispettose della morale cattolica: alte e prorompenti, sono spesso inguainate in sgargianti abitini succinti, mentre i registi ai cambi di campo indugiano maliziosamente sotto le loro gonnelline; ma la cosa peggiore è che durante gli scambi emettono gridolini pericolosamente simili a gemiti, infiammando le fantasie degli spettatori più vulnerabili e indifesi.

Durante i recenti Internazionali d’Italia a Roma, molti membri dello STICA si sono accorti che i loro figli adolescenti – educati secondo irreprensibili principi morali – rimanevano turbati dalla visione degli incontri femminili e si recavano in bagno per un tempo inusitatamente lungo. Dai susseguenti interrogatori hanno appurato che le tenniste erano divenute protagoniste dei loro sogni erotici. In questa speciale classifica primeggiano la russa Maria Sharapova e la serba Ana Ivanovic, mentre tra le nostre atlete si difendono la veterana Flavia Pennetta e la giovane oriunda argentina Camila Giorgi.

Tony Bucket ha annunciato in un’affollata conferenza stampa al Foro Italico le richieste dello STICA: interrompere subito la trasmissione degli incontri di tennis femminile fino a quando le atlete non avranno sottoscritto un codice etico. Le tenniste dovranno indossare gonne lunghe fino al ginocchio e magliette non attillate, e soprattutto dovranno impegnarsi a non emettere gridolini giocando nel più assoluto silenzio.

Andrea Michielotto