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Si fingeva Testimone di Geova per spacciare cocaina porta a porta: arrestato

Si fingeva Testimone di Geova per spacciare cocaina porta a porta: arrestato - Lercio
corriere.it

ANCONA – Per 10 anni M.M. è riuscito a farla franca fingendosi un Testimone di Geova. Ogni giorno usciva di casa a piedi, vestito come Geova comanda, con camiciotto di rito e l’immancabile borsello. Aveva ingaggiato persino un ragazzo con un tic e gli occhiali come spalla per non destare il minimo sospetto. Peccato che quel borsello non contenesse solo copie della Torre di Guardia o antidarwiniani opuscoli ma anche dosi di cocaina colombiana di altissima qualità.

L’uomo, 48enne, era riuscito a trovare un lavoro di copertura presso uno showroom di mobili ‘Il regno della sala’ in zona Baraccola ma il pomeriggio, invece di predicare i sensati divieti di giocare a carte, partecipare a balli, festeggiare il compleanno o farsi crescere la barba, diffondeva, con l’abile stratagemma, il suo ‘verbo’ di oblio e perversione.

Le forze dell’ordine non sarebbero mai riuscite ad arrestarlo se non fosse stato per l’aiuto dei suoi consettanei, che hanno mosso i primi sospetti e tra i quali faceva serpeggiare una enorme frustrazione meglio conosciuta tra gli adepti di quella fede come ‘invidia del ramoscello’. M. M. non rimaneva mai senza riviste, aveva la parlantina più fluente di tutto il Regno e soprattutto, tutti lo accoglievano in casa, nessuno lo stoppava con diffidenza all’uscio parlandogli da dietro la porta inventando scuse assurde o scacciandolo in malo modo, e riusciva persino a penetrare nelle case dei più oltranzisti, quelli con all’entrata l’adesivo ‘I Testimoni di Geova sono pregati di non suonare’ e sopra una treccia d’aglio.

M.M. è stato smascherato grazie ad uno stratagemma suggerito dai suoi colleghi di religione. Accolto calorosamente in una casa da due vecchine (in realtà due carabinieri in borghese) con la scusa di una birretta spumantizzata, M.M. è stato prima di tutto invitato a fare un brindisi. Levati i calici, l’uomo ha risposto senza problemi, primo clamoroso passo falso e segno inequivocabile della sua mancanza di fede in Geova: infatti fare cin cin è severamente vietato nella comunità dei Testimoni. Successivamente, gli sono state esposte a trabocchetto tesi sul Creazionismo e M.M. ha tentennato su alcune risposte riguardo la convivenza dell’uomo con i dinosauri. Infine le vecchine hanno messo Dr House in Tv, ma M.M. non solo non si è infastidito di fronte a una scena di trasfusione di sangue (proibitissima) ma si è addirittura lanciato in una spoilerata. A quel punto due Testimoni di Geova, acquattati nella pattumiera, hanno dato il segnale: quell’uomo non era davvero un credente, era un impostore e sicuramente nascondeva qualcosa.

Immediatamente, è scattata la perquisizione nella sua abitazione, dove i militari hanno rinvenuto oltre settanta dosi di cocaina incartate dentro opuscoli sulla fine del mondo. M.M. è stato condannato alla pena di dieci anni di autentico proselitismo porta a porta.