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Sardegna, squalo nuota con una sagoma di migrante sulla schiena per spaventare i turisti lombardi

Sardegna, squalo nuota con una sagoma di migrante sulla schiena per spaventare i turisti lombardi - Lercio

Tortolì (NU) – È stata una torrida giornata di terrore, per fortuna senza conseguenze, quella vissuta ieri dai turisti di numerose spiagge sarde dell’Ogliastra dopo i vari avvistamenti di un presunto migrante che tentava di raggiungere la riva, rivelatosi poi non un pericoloso clandestino, ma un innocuo squalo bianco di 7 metri.

Dopo il comprensibile panico iniziale, infatti, i bagnanti hanno capito di trovarsi di fronte a uno dei più classici scherzi da spiaggia: attaccare la sagoma di un migrante sul dorso di uno squalo per creare l’illusione di una imminente invasione di centinaia di milioni di africani: “Quelle braccia protese verso l’alto mi hanno fatto subito pensare a un clandestino, così mi sono messo a urlare a tutti di uscire, poi ho capito che era solo uno squalo quando mi ha portato via un braccio,  fosse stato un clandestino mi avrebbe portato via il lavoro“, racconta con sollievo Mario Brambilla, 47enne cardiochirurgo milanese, che si trovava a Lido di Orrì.

Gli avvistamenti si sono susseguiti per tutta la mattinata in diverse altre spiagge di Tortolì: Baia di Cea, Foxi e Lioni, il Golfetto e Spiaggia dei Milanesi. Si presume che si trattasse sempre dello stesso esemplare che nuotava lungo la costa, ma rimangono ignoti i protagonisti e i moventi della burla. C’è chi ipotizza che ad attaccare la sagoma allo squalo siano stati gli abitanti sardi del luogo, stanchi dell’invasione dei turisti lombardi, per spaventarli e scacciarli dalle spiagge facendo leva sulle loro paure più ancestrali e irrazionali: i migranti. Il fatto che lo squalo bianco non sia presente nel Mediterraneo, invece, porterebbe a pensare si tratti di turisti liguri, magari dipendenti dell’acquario di Genova, che volevano tutta la spiaggia per loro. Un’altra ipotesi, quella meno probabile, è che alcuni leader politici usino qualsiasi mezzo per gonfiare la percezione dei fenomeni di migrazione, in modo da sfruttarla con slogan populisti che sostituiscano il loro vuoto di idee, ma in Italia non esiste nessun leader o formazione politica così spregiudicata da ridursi a mezzi tanto squallidi.

Al di là del mistero rimane comunque il sollievo per la mancata tragedia. Lo squalo ha solo divorato 23 persone, portato via 67 tra gambe e braccia e provocato 11 infarti letali a causa dello spavento. Fosse stato un vero richiedente asilo oggi avremmo dovuto usare la parola ‘strage’.

Gianni Zoccheddu