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Salvini invia tweet jihadisti da campo Rom: bombardato dagli Usa

Salvini invia tweet jihadisti da campo Rom: bombardato dagli Usa - Lercio

MILANO – L’esperienza dei jihadisti che avevano postato selfie su Twitter ed erano stati bombardati 22 ore dopo dall’esercito americano ha ispirato Matteo Salvini. Il leader della Lega ha infatti deciso di sfruttare questa felice circostanza per disintegrare il campo nomadi “Roberto Maroni” di Via Cassoeûla, a Milano. Ieri mattina, di buonora, si è dunque infiltrato nel campo e ha iniziato a farsi riprendere dai suoi fedelissimi mentre faceva una serie di discorsi deliranti e dall’alto contenuto terroristico. Poi, dopo aver smesso di parlare del programma della Lega, ha cominciato a inneggiare alla distruzione dell’Occidente per mano di Allah.

Dopo un tentativo fallito (Salvini è incappato in un gerundio participiante carpiato dopo la prima stesura del suo tweet anti-occidentale) il cinguettio acchiappa-missili è stato postato con successo sul suo profilo.

Gli Stati Uniti, che da anni sono impegnati con ogni mezzo in una guerra senza quartiere al terrore e alla privacy, hanno intercettato la geolocalizzazione del tweet e hanno bombardato con i droni il campo di Via Cassoeûla in solo 15 ore (ma ce ne sarebbero volute solo 14 e mezza, se l’Italia avesse risolto i suoi problemi di connessione con la banda larga).

Il leader del Carroccio si è poi recato sul luogo del disastro, il campo sventrato e rivoltato dai missili Usa. “Guardate cosa nascondevano questi zingari che tanto amate: sono venute fuori Mercedes, televisori al plasma, giganteschi gomitoloni di rame, smartphone ultimo modello…  rubavano di tutto: guardate, ho trovato persino pezzi di gambe e braccia umane! Vergogna!” ha commentato Salvini. “E mi hanno anche picchiato!” ha aggiunto prendendosi a ginocchiate da solo.

L’incidente, peraltro, è stato generato dal profilo twitter di Salvini, che l’NSA aveva già classificato nella categoria “coacervo di scorregge mentali” e riteneva credibile come un libro di Adamski. Il presidente Usa Barack Obama ha espresso cordoglio per l’errore,  assicurando che non si ripeterà e che in futuro gli Usa continueranno a eliminare nei loro raid esclusivamente innocenti cooperanti. Oltre a quelli che si fanno i nailfie.

Stefano Pisani (da un’idea di Michele D’Ambrosio)