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Ricerca rivela: i migranti potrebbero essere persone

Ricerca rivela: i migranti potrebbero essere persone - Lercio
(Foto: Jim Gillo)

PARIGI – I migranti potrebbero essere esseri umani – o, almeno, avere un antenato comune con la specie umana. Sono queste le sconvolgenti rivelazioni che arrivano da uno studio pubblicato questa settimana sulla rivista Science da parte di un team di genetisti dell’Institut du Racisme Comparative di Parigi. Secondo gli scienziati, guidati dal prof. Matteò Salvinée, esisterebbero prove sostanziali che indicherebbero che i migranti e gli esseri umani, popolazioni tra loro palesemente differenti e che da tempo si ritiene non avere alcun legame, potrebbero in realtà essere accomunate. “Dopo aver condotto un’attenta analisi del Dna di un esemplare di migrante raccolto da uno scoglio di Ventimiglia, il nostro gruppo di ricerca è stato completamente spiazzato dalla scoperta che migranti e esseri umani hanno in realtà un considerevole numero di somiglianze genetiche”, ha spiegato durante una conferenza stampa mondiale Salvinée.

Quest’ultimo ha poi aggiunto che, nonostante le evidenti differenze nell’aspetto e stile di vita (“soprattutto rispetto ai ricercatori dell’Institut du Racisme Comparative di Parigi”), numerosi marcatori genetici hanno rivelato che gli antenati dei migranti e degli esseri umani potrebbero un tempo aver convissuto pacificamente, senza problemi di filo spinato tra l’uno e l’altro. “Ci sono voluti mesi di confronti, analisi cromosomiche sofisticatissime e sbronze, per assodare l’esistenza di legami tra, diciamo, un consulente di Mediobanca e un sopravvissuto del Sudan. E, effettivamente, a ben guardare è possibile rilevare sottili, ma sorprendenti, somiglianze fisiche tra queste due specie così diverse”.

Il rivoluzionario studio, tuttavia, è già oggetto di critiche, soprattutto da parte dell’autorevole Preside del Politecnico della Padania, il Professor Renzo Trota: “I migranti non hanno niente in comune con gli esseri umani. Nostre ricerche, attualmente in corso, stanno rivelando che sono composti al 78,2% di Nutella – non avete visto il colore? È per questo che la Francia li respinge, per la faccenda dell’olio di palma” ha spiegato il Preside del Politecnico. A quelli che, invece, mettono in dubbio il metodo seguito, perché per analisi di questo genere non ci si può, a rigore, basare su filamenti di Dna tratti da un singolo campione (il ginocchio sinistro di Mohammad), Salvinée replica seccamente: “les noirs sont tous les mêmes (trad.: Tanto ‘sti negri so’ tutti uguali).

Stefano Pisani