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Renzi: “Basta calcio e violenza, bocce sport nazionale”. Ultras: “Picchieremo vecchietti”

Renzi: "Basta calcio e violenza, bocce sport nazionale". Ultras: "Picchieremo vecchietti" - Lercio
(Foto: Rick Amato)

TORINO – Con un decreto legge improvviso Matteo Renzi ha stamattina eliminato il calcio come sport nazionale del nostro Paese. La notizia ha sollevato un’ondata di entusiasmo generale ma anche qualche mugugno: se infatti alcuni ex presidenti hanno stappato bottiglie di champagne (Moratti si dice abbia offerto a tutti i suoi dipendenti un mese di ferie gratuite), Erik Thohir ha tentato già il suicidio dodici volte, mentre Andrea Agnelli ha deciso di puntare tutto sul basket, comprando la JuveCaserta, così da rimanere in tema.

Ma il punto più importante del decreto “Aboliamo il calcio” del Governo Renzi è stato quello di istituire come sport più rappresentativo del Paese il gioco delle bocce. Così il Presidente del Consiglio durante la conferenza stampa: “In ogni città ci sono minimo due-tre bocciofile. I nostri campioni sono gente scattante, attiva anche se di età piuttosto avanzata, e pur apprezzando il loro impegno, vogliamo svecchiare un po’ l’immagine dell’Italia bocciofila nel mondo. E ci riusciremo!”
Dopo incentivi, bonus e garanzie alle squadre di calcio che si tramuteranno in team di bocce, come per ogni sport nazionale che si rispetti, si sono già registrati i primi violenti scontri tra ultrà. Durante l’incontro amichevole, in vista della prima giornata della nuova Gerovitalia Cup,  tra l’Atletico Catetere e la Pannoloni Milano, il capo ultrà Marcello Cemento ha rotto tre costole al tifoso avverso Ulkare Golgonda, e urlato minacce di morte al campione della “Pannoloni Milano” Adelmo Fornaccia, il quale non ha risposto alle provocazioni, ma solo perché sordo come una campana.

“Io non ci avevo mai che mai visto tutta questa gente alle nostre partite. Noi si gioca per una birretta, mò invece ci li hanno messo li sponsor e dobbiamo avere che le maglie con la scritta, gli striscioni e ‘sta mandria de puzzoni che se menino per “sport”, dicono. Ma che le è sport questo?”, ammette il bocciante dell’Atletico Catetere, Ennio Costanzia. E alla domanda sul suo nuovo contratto, passato da venti euro al mese a tre milioni di euro all’anno, Costanzia non ci pensa due volte: “Che me stai a cogliona’?”. Ma alla replica del giornalista, contratto alla mano, dopo numerosi infarti multipli dovuti all’emozione, ammette: “Lu pubblico è il terzo uomo in campo, gioco per la squadra, non mi interessa bocciare per me ma per la squadra, viva l’Atletico Catetere, viva gli ultrà, viva li milioni!”.

Le ultime notizie parlano di scontri tra gli ultrà e i poliziotti in pensione presenti al Palabocciofila di Arezzo. Il bilancio è di dodici feriti e tre lobotomizzati. Ma all’ospedale rettificano: “Gli ultrà sono giunti da noi già privi di una consistente porzione di materia cerebrale”.

Davide Paolino