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RAI lancia fiction su Kim Jong-Un: Beppe Fiorello uccide lo zio per calarsi meglio nella parte

RAI lancia fiction su Kim Jong-Un: Beppe Fiorello uccide lo zio per calarsi meglio nella parte - Lercio

MAMMA (RAI) – Sarà Beppe Fiorello a interpretare Kim Jong-Un nella prossima fiction Rai intitolata “Cicciobomba cannoniere, storie di dittature a mandorla”, che racconterà la vita del dittatore, i suoi pregi, le sue debolezze, i problemi derivanti dalla scarsità di zii in cui versa da anni il capo della Corea del Nord.

Il meno cagacazzo dei fratelli Fiorello apparirà dunque nuovamente in autunno come protagonista indiscusso della prima serata Rai, in compagnia di un cast stellare (altri attori: Stefano Accorsi e Silvio Muccino, nel ruolo di quelli che muoiono per primi) e due cameo di tutto rispetto: Massimo Giletti che interpreterà la parte del Senatore Razzi Aldo Biscardi che reciterà nel ruolo di Donald Trump.

Nonostante il regista e tutta la produzione lo ritenessero poco adatto a interpretare Kim Jong-Un, Beppe Fiorello ha dimostrato di meritarsi quella parte sbalordendo tutti ai provini con una performance che rimarrà nella storia delle fiction di merda. Si è infatti presentato con 3 pitbull e suo zio Pasqualino Fiorello, uomo di 63 anni che non vedeva dalla cresima e che ricordava solo per la bici da cross.

Beppe ha iniziato il provino dando grande prova di padronanza, scrutando il regista con un cannocchiale e minacciando la Corea del Sud. Ben consapevole dei suoi limiti fisici – le sue fattezze lo rendono più adatto a un dittatore sudamericano e a un principe del Galles – ha tentato poi il tutto per tutto uscendo dal ruolo solo per un’istante. “Zio viè qua, di al signor regista che abbiamo un legame di parentela, provagli che sei mio parente, dagli un documento e poi rimani fermo qua” ha scandito il grande attore sotto lo sguardo allibito del regista, prima di rientrare in scena con 3 pitbull e recitando in coreano (con un marcato accento palermitano) alcuni versi di Vittorio Sgarbi a Pomeriggio Cinque.  Poi, mano alla visiera, ha dato l’ordine e ha aizzato le bestie contro lo zio, reo di aver sempre preferito Rosario.

Con questo gesto, Beppe ha sbaragliato la concorrenza, attori del calibro di il Pancho, Alvaro Vitali e Gianni Morandi ma soprattutto Umberto Smaila. Ora il regista pretende da lui la stessa intensità di quella scena e sta già lavorando a un accordo sul grado dei parenti da sacrificare in ogni puntata, come ci spiega lo stesso Beppe Fiorello: “Ho ancora due zii da parte di mamma e un compare di fazzoletto rinunciabilissimi. E, se ci penso bene, Rosario forse è assimilabile a un cugino di settimo grado, potrei sempre dargli fuoco”

Vittorio Lattanzi