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Ragazza malata difende sperimentazione animale: non la insultano perché ha la coda

Ragazza malata difende sperimentazione animale: non la insultano perché ha la coda - Lercio

ROMA – Dopo il caso di Caterina Simonsen, la venticinquenne padovana affetta da una grave malattia che è stata oggetto di insulti e auguri di morte da parte degli animalisti estremisti a causa di un post su Facebook a favore dei test medici sugli animali, la Rete è stata di nuovo teatro di un appello a favore della sperimentazione animale. Luigia T., 19 anni, ha postato un video in cui compare circondata dalle tante medicine che è costretta ad assumere a causa della rarissima malattia genetica di cui è vittima. A differenza di quanto accaduto con Caterina, però, con Luigia il fronte animalista si è spaccato, con commenti a favore accanto alle solite minacce di morte.

La causa di tutto è la particolare patologia della giovane, l’Irsutismus caudatum, anche detto “Sindrome di Kelsen”, dal nome dello scienziato che per primo la individuò, nascosta in un tronco d’albero. Il suo corpo, dall’età di quattro anni, è completamente ricoperto di peli, e da qualche tempo è anche spuntata una coda di 15 centimetri saldata all’osso sacro. Non riuscendo completamente a distinguere fra lei e una simpatica bestiola, molti animalisti hanno cominciato a difenderla dagli attacchi degli altri animalisti.

Accanto a frasi come “Magari fossi già morta” e “Dovresti vergognarti di vivere grazie alla morte degli animali”, hanno cominciato dunque a comparire commenti come “BASTA!!!! Anche gli animali soffrono, non lo capite vedendo questo video?” e “Siete tutti degli schifosi! Merita più rispetto lei che le persone”.

Gli animalisti hanno preso ad apostrofarsi in malo modo e a minacciarsi a vicenda: “Ti uccido, ti scuoio e poi ti trasformo in muffole”, “Come diceva Gandhi: la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali e chivemmuort”, “Un conto è mangiare, un conto è uccidere brutalmente un animale per una cosa inutile”, “Mostri, mostri, mostri!”, “Buffone! Metto online il video in cui inculi una nutria che ti aveva fatto capire che non voleva”, “Non sopporto quelli che uccidono la volpe. La volpe è il mio animale preferito”, “I love 1D!!!!”.

Intanto, Luigia continua ad affrontare coraggiosamente la sua malattia: ogni giorno ha bisogno di assumere numerosi farmaci, oltre a seguire una dieta speciale basata su prodotti che in Italia vengono commercializzati solo dalla Ciappi. “Sono circondata dall’indifferenza: nessuno sa cosa significa vivere come me” ha dichiarato Luigia. “Nessuno immagina l’incredibile quantità di denaro che spendo solo per coprire la ricrescita. Spero che questo video possa finalmente sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sperimentazione animale e che presto io possa ricevere il trapianto di pelliccia per cui sono in lista d’attesa da anni”.

Stefano Pisani

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