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Pubblica tutorial per leccaculo professionisti e diventa star di Youtube

Pubblica tutorial per leccaculo professionisti e diventa star di Youtube - Lercio

Fino a ieri era solo un oscuro impiegato, adesso è il nuovo fenomeno virale del web. Stiamo parlando di Giangiacomo Filini, che con le sue lezioni “Lecca il culo e conquisterai il mondo in dieci semplici mosse” ha ottenuto un successo travolgente con milioni di visualizzazioni su Youtube. Per lui è stato coniato il termine filinata. E i carrierini, i gadget a forma di lingua, nonostante l’accusa di plagio da parte dei Rolling Stones e di Emilio Fede, sono il nuovo must-have presso i teenager. Tra l’altro pare abbia cercato di assicurare la lingua per mezzo milione di euro, ma non ce l’ha fatta perché non aveva più saliva per inumidire la penna e firmare il contratto. Noi di Lercio siamo andati a scoprire le ragioni di tale successo.

Allora dott. Filini, innanzitutto grazie per averci concesso l’intervista.

Non c’è di che, anzi, sono io che debbo ringraziarvi. In un momento storico come questo, un sito umoristico come il vostro è una cosa preziosa. Ricordo ancora quanta ilarità mi ha suscitato la lettura dei vostri primi articoli. La satira può cambiare forma nel tempo, ma il suo ruolo precipuo è quello di concorrere a costruire una democrazia sana.

Complimenti per l’analisi lucida. E grazie per le lodi a Lercio. Fatte da una star come lei è quasi commovente.

Non si commuova, mi sono inventato tutto. Mai letto nemmeno l’ombra di un vostro articolo e, sinceramente, non conosco neppure il significato della parola precipuo. Era solo una dimostrazione della mia arte. Io non capisco nulla né di satira, né di comicità, pensi che una volta sono andato ad uno spettacolo di Brignano e l’ho trovato divertente. Eppure lei, dopo quella frase, mi ha ritenuto un fine paratattico della satira.

Paratattico? Ma questo almeno lo sa cosa vuol dire?

Assolutamente no. Ma l’eloquenza del leccaculo è fondata sulla forma, non sulla sostanza. Quindi ogni tanto butto dentro dei paroloni.

E non se ne accorge mai nessuno?

Se qualcuno se ne accorge, vuol dire che non è una persona importante. Lei lo sa cosa vuol dire paratattico?

Beh, sì.

E infatti, scusi se glielo dico, si vede benissimo che è un morto di fame che non conta un cazzo. Chi potrebbe mai leccarle il culo? Il potente, invece, non lo sa cosa vuol dire paratattico, perché spesso è ignorante come una zappa, d’altronde, o si studia, o si lavora, ma il ricco, quando crede che uno dei suoi collaboratori sia una persona colta, si sente meglio. Gli pare d’essere meno ignorante pure lui.

Va bene. Ma ora ci parli un po’ delle sue lezioni. Come sono nate?

Mi sono accorto che soprattutto i giovani, il nostro futuro, agivano senza arte né parte. Erano volgari, grossolani, chiassosi. Non si può fare come Emilio Fede e cambiare squadra di calcio da un giorno all’altro solo per ossequio al proprio capo.

Beh, in quel caso ha funzionato.

Ma Berlusconi è di bocca buona e mi sembra evidente che ami attorniarsi di leccapiedi. Invece l’obiettivo è quello di non farsi sgamare, leccare il culo senza lasciare tracce di saliva. Essere delle puttane che sembrano delle sante. E anche lì, come vede, Berlusconi si è accontentato. Ma per essere un vero professionista è necessario un impegno maggiore, ed anche del talento. Non bisogna avere personalità, gusti propri, preferenze. Si devono capire quelli degli altri e indossarli come un guanto. Tutte queste cose le spiego nei miei tutorial. Ah, la cosa più importante: ridere. Ridere sempre alle battute, spesso patetiche, dell’interlocutore potente di turno. Niente vi farà apparire affidabili come una risata al momento giusto, lo spiego nel video “Come simulare una risata credibile mentre vorreste vomitare”.

Beh, è difficile ridere con la lingua di fuori…

Ahahahahahahahahah

L’ho fatta ridere davvero?

No. Era un’altra dimostrazione.

Va bene, comunque non mi ha convinto.

Lei mi è molto simpatico, ma come le ho già detto, non conta un cazzo. Ora la saluto. Sono in ritardo, ho una lezione con i giovani del PD. Quelli sì che sono allievi promettenti.

Matteo Adami