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Presidio anti-Salvini si spacca sull’ortaggio da lanciare

Presidio anti-Salvini si spacca sull'ortaggio da lanciare - Lercio
Nell'immagine, un pomodoro OGM si appresta a dare il suo benvenuto al leader della Lega

Fermo (FM) – Cigl, Fiom, Legambiente, ragazzi dei centri sociali, anziani di Rifondazione Comunista, facchini che operano volontari negli hotel dove alloggiano gli immigrati, Greta e Vanessa e i loro 8 fidanzati jihadisti, Comunisti Italiani, la barba di Ferrando, 2 Femen piatte e Sel si erano dati appuntamento per contestare il leader del Carroccio Matteo Salvini in una tappa considerata fondamentale nel cammino pre-elettorale. Matteo infatti sceglie con cura i luoghi saliti agli onori della cronaca per le ingiustizie subite ad opera di immigrati: come quella che ha colpito la signora Cesira, picconata alla schiena solo per scalare un posto in fila al punto Enel da un cugino di secondo grado di Kabobo e scippata della pensione da un rom durante il tragitto all’ospedale. Purtroppo la visita è saltata visto che la signora, ancora sotto shock non è in grado di parlare ed è ancora convalescente ma non in posizione supina e quindi ‘non strumentalizzabile’, cosi’ ha direttamente optato per fotografarsi con una cassetta della posta dove spuntava una cartella di Equitalia.

L’annunciato comizio era stato organizzato per le 15 nell’area-parcheggio del centro commerciale Le foibe di Campiglione, ma già dalle 14 tutti i gruppi erano già in fermento. La parola d’ordine è creare un fronte unico di contestazione; Legambiente per prima aveva mostrato l’intenzione di da dare vita a una contestazione ecosostenibile con ortaggi e frutta di stagione; la Cgil aveva optato per le patate: economiche, versatili, un tubero adatto ad ogni occasione; ColDiretti ha proposto di lanciare le quote latte in eccedenza ma secondo le femministe, il lancio del latte avrebbe creato un’immagine fortemente maschilista e sarebbe apparsa un esempio di performing act in onore del bukkake; la Fiom con 4 casse di uova prese da Landini (Carlo, quello di Sant’Ilario D’Enza), ecc. Dopo circa 2 ore e 40 minuti di acceso dibattito, proprio quando tutte le fazioni sembravano concertare per il pomodoro pachino di stagione, senza anticrittogamici, facile da lanciare anche dalle donne e dall’esile e scoordinata comunità gay (o, almeno, l’1% che non va in palestra), ecco arrivare il tonante monito di un’iscritta alla Federconsumatori a gelare nuovamente l’ambiente: “Aspettate! Avete guardato la provenienza?!

A quel punto, con l’equivalente di forze dell’ordine a una finale mondiale Iran-Israele già schierato (mancavano solo la Forestale, che non è riuscita a superare il blocco della Digos, e i due marò), un uomo con un megafono è stato costretto ad urlare a Salvini pronto a salire sul palco: “Matteo non sappiamo ancora cosa tirarti! Non rompere i coglioni e aspetta due minuti!“.
Il leader del Carroccio, dopo altri 20 minuti di attesa, e dopo aver sentito persino proporre, al tavolo delle trattative dei contestatori, il lancio di cocomeri mediante catapulta, ha finalmente capito l’andazzo e ha prontamente richiamato i suoi uomini ritirandosi in modo felpato.

Vittorio Lattanzi