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Pezzo di merda accoltella una famiglia per diventare ex “brava persona”

Pezzo di merda accoltella una famiglia per diventare ex "brava persona" - Lercio
(Foto: Lando Rovere)

di Andrea Bonechi

CULMINATE SUL BELLO (DP) – Incastrato dal test del DNA, come nel più classico dei gialli di Agatha Christie. Ieri sera i carabinieri del paesino vicino a San Miniato  hanno arrestato il 45enne Michele Pritt, fontaniere perennemente sbronzo col vizietto dell’acqua.

L’uomo, incensurato ma dannatamente bastardo, sarebbe stato l’esecutore pluriomicida responsabile della morte di: n. 2 genitori + n. 2 figli (18 e 15 anni) + n. 3 criceti (di cui uno scuoiato vivo per divertimento, anche se forse la notizia è stata data dai giornali per vendere di più) + n.1 gatto soriano + n.6 parrocchetti gialli trovati col collo tirato (dei quali 3 precedentemente stuprati).

Secondo gli inquirenti il movente sarebbe tanto sconcertante quanto originale: considerato dai propri concittadini poco più che un pezzo di merda alcolizzato, Michele Pritt avrebbe compiuto il massacro solo per essere considerato un’ex brava persona.

A giudicare da quanto dichiarato dagli abitanti di Culminate dopo l’arresto, sembra proprio che il diabolico piano di Michele sia riuscito perfettamente. Sono in molti, infatti, ad ammettere che mai si sarebbero aspettati un gesto così aberrante dall’ ex fontaniere. Problematico e solitario, certo, ma ritenuto in fondo una brava persona, che salutava sempre, incapace di compiere crimini così efferati.

Diventato così una ex “brava persona”, Michele Pritt è stato immediatamente fatto oggetto di ingiurie populiste, tanto che in molti sono arrivati ad augurargli le peggiori punizioni possibili, dalla pena di morte per impiccagione all’iscrizione a Scelta Civica.

Nonostante palesemente colpevole e pronto a confessare, Alfonso Barabba (avvocato dell’indagato) avrebbe suggerito al suo assistito, spinto anche da alcuni giornalisti di Quarto Grado, di dichiararsi innocente, così da prolungare il processo di svariati anni e incrementare gli ascolti televisivi. Grati per il bel gesto, Studio Aperto, Gianluigi Nuzzi e Bruno Vespa hanno istituito un fondo di solidarietà per permettere al Pritt di ingaggiare un secondo legale, Carlo Taormina.