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Online su Netflix la prima serie crossover italiana: “Montalbano vs Don Matteo”

Fonte: Fabio Corigliano/ Andrea Guidi

E’ online da ieri sera su Netflix la prima puntata del crossover Montalbano vs Don Matteo – Sia fatta la mia volontà, annunciato ormai da mesi. Il cast della serie è lo stesso delle originali. Il progetto era in cantiere da un po’ di anni, ma i continui ritardi sono stati causati dagli altissimi costi di produzione e dalla insufficiente assunzione di stupefacenti da parte degli sceneggiatori. La situazione si è velocizzata grazie al continuo successo dei due personaggi e al finanziamento, da parte della produzione, di una settimana di soggiorno ad Amsterdam.

Per chi non ha intenzione di andarselo a cercare, ecco il riassunto della prima puntata.

EPISODIO I – Gli angeli mangiano fagioli perché se li possono permettere.

Diario di Mimì Augello, 12 ottobre 2016. Carcassa di immigrato in un vicolo stamattina, traccia di pneumatico sullo stomaco spappolato. Spoleto ha paura di me. Io ho visto il suo vero volto. Le strade sono lunghi rigagnoli, i rigagnoli sono pieni di giornalisti e quando alla fine le fogne si riempiranno di telecamere… Tutti gli inviati di Striscia affogheranno, i luridi servizi sui poveracci accumulati come sudiciume li sommergeranno fino alla cintola. E il prete e il carabiniere responsabili di questa mattanza guarderanno verso l’alto e grideranno: “Salvaci!” e io sussurrerò… “No.”

Spoleto è diventata la città col più alto tasso di immigrati accolti a seguito del provvedimento dell’Unione Europea che impone all’Italia il mantenimento di tutti gli sbarcati, passato alla storia col nome di “Cazzi vostri“. Grazie alla casa di accoglienza “Trinità” fondata da Don Matteo (Terence Hill) con i soldi guadagnati dalla fiction, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi (Rocco Tanica) decide di far diventare il comune umbro l’unica destinazione per gli immigrati accolti. Alcuni inviati di Striscia, nel frattempo, prendono d’assalto la periferia mostrando servizi in cui si deridono dei disperati malnutriti in un campionato immaginario in cui chi muore per i morsi della fame viene eliminato, accompagnato dalle classiche risate registrate.

Nel frattempo il commissario Montalbano (Luca Zingaretti) viene raggiunto dalla chiamata di una fonte anonima conosciuta come “La Iena” che fa sapere di avergli girato per mail alcune fotocopie dei Panama Papers. Scorrendo i nomi balza all’occhio del commissario quello del maresciallo Cecchini (Nino Frassica), braccio destro di Don Matteo e parte attiva nella costruzione della casa d’accoglienza più famosa d’Italia. Intenzionato a vederci meglio manda il suo vice Augello (Cesare Bocci) in missione a Spoleto, mentre chiede al fidato Catarella (Angelo Russo) di utilizzare le sue doti di hacker per rintracciare la fonte del messaggio di posta elettronica. Tutto questo non prima d’essersi scofanato un cinghiale di mare.
A Spoleto, Mimì trova una situazione disperata, con gli edifici ridotti ad un cumulo di macerie e i pochi abitanti che non sono ancora fuggiti a fare a gara per un tozzo di pane con i rifugiati. Vista la città completamente abbandonata a se stessa, in lui cresce forte il sospetto che qualcuno stia mangiando sulle teste dei disperati, quasi certo che si tratti di Don Matteo e il maresciallo Cecchini.

Don Matteo prega segretamente nelle sue stanze, arrabbiato per essere stato ingannato dalle forze politiche, colpevoli di averlo lasciato solo a gestire una situazione ingestibile. Il maresciallo Cecchini tenta di fargli forza offrendogli un cavallo mentre giocano a scacchi. La fedele perpetua Natalina (la sorella di David Guetta), intanto, viene assalita da un gruppo di affamati mentre era intenta a raccogliere delle carrube nell’orto. Quando si vede ormai persa, uno sparo di Mimì Augello scaccia via i ladri.

La prima puntata si chiude con l’immagine del Papa (Lando Buzzanca) che fa sapere ai suoi assistenti di voler andare in visita a Spoleto dopo aver visto l’ennesimo servizio di Striscia.

Chiorbaciov