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NON ACCETTANO LE SUE PARTITE A RUZZLE: TRENTENNE MUORE DI STIPSI

NON ACCETTANO LE SUE PARTITE A RUZZLE: TRENTENNE MUORE DI STIPSI - Lercio

MODENA – A volte un giochino si trasforma in tragedia. È la storia di Giovanni, trentenne di Modena, trovato morto nel bagno principale di casa sua con un iPhone 5 in mano, ancora collegato al caricabatterie. A scoprirlo in quello stato è stata sua madre, Alessandra Ceo, 59 anni, affranta ai microfoni dei giornalisti: “Era un ragazzo dolcissimo. Mi chiamava sempre in modo diverso: Ale, Sandra, Sara, a volte perfino Mamma. Passava molto tempo in bagno a cercare parole e intanto faceva i suoi bisogni. Era molto triste perché aveva pochi amici, alcuni di loro avevano addirittura un lavoro e non riuscivano a sostenere i suoi ritmi”.
“Mi aveva parlato di questo suo problema – continua la signora Ceo – doveva defecare, ma la Settimana Enigmistica ormai per lui non funzionava più. Lacrime e sensi di colpa sul volto dei suoi amici, al funerale, davanti al messaggio scritto sulla sua lapide: “Hai ancora nuove partite da giocare”.

Piero Lisi