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Medici vestiti da operai per gli anziani in ospedale: arriva la “Cantiereterapia”

Medici vestiti da operai per gli anziani in ospedale: arriva la “Cantiereterapia” - Lercio
Elaborazione grafica: Andrea Canavesi

Ancona – Medici-operai nelle corsie degli ospedali per intrattenere i degenti anziani. È questa la peculiarità della cantiereterapia, una pratica che sta prendendo sempre più piede nelle strutture sanitarie italiane, tanto che molte facoltà di Medicina stanno inserendo nei loro piani di studio corsi di ingegneria edile, ingegneria idraulica e movimentazione terra.

La cantiereterapia è un approccio in rapida evoluzione – afferma il suo ideatore Patch Adamo, pneumologo e capocantiere – e nelle strutture maggiormente all’avanguardia, come quella in cui lavoro io, viene praticata con tecniche sempre più sofisticate come la diffusione di rumori di martelli pneumatici dagli altoparlanti e polvere introdotta tramite condotti di aerazione. ‘Costruisci la tua guarigione‘ è il nostro motto!”, conclude Adamo.

Come detto sono molte le strutture sanitarie che stanno adottando la cantiereterapia, ma all’avanguardia in questa nuova pratica c’è sicuramente l’ospedale “Le Torrette” di Ancona, il primo ad aver introdotto i medici-operai in corsia. I motivi che hanno portato a questa scelta sono da individuare nelle troppe fughe che si sono verificate negli ultimi anni tra i degenti anziani; fughe che hanno destato la preoccupazione dei parenti: “Non sono al sicuro, la zona è, da troppo tempo, un vero e proprio cantiere aperto, un’attrattiva troppo ghiotta per i nostri cari”.

Il primo caso si è verificato qualche anno fa, quando il vedovo della signora Scoppelliti ha deviato dalla sua visita all’obitorio per redarguire un giovane operaio intento ad asfaltare una zona parcheggio. Pare che la distribuzione dell’asfalto non offrisse la giusta pendenza per poter far defluire l’acqua piovana. Un episodio irrilevante se non fosse partita una standing ovation dalle finestre dell’ospedale. Tutti gli anziani presenti nella struttura ospedaliera sono andati in delirio. Il caso ha fatto da detonatore per tutti gli ultrasessantenni intrappolati da cateteri, gessi e sonde varie. È da qui che i cantieri aperti in quella zona sono stati presi d’assalto da un vero e proprio esercito di vecchi in vestaglia e ciabatte, tanto da convincere i direttori dell’azienda ospedaliera a riunirsi per trovare una soluzione.

E la soluzione è arrivata ispirandosi a un’iniziativa già collaudata: i medici-clown, che hanno rivoluzionato i reparti di pediatria. Così, i medici che visitavano nei reparti con la maggiore concentrazione di anziani hanno abbandonato i camici bianchi e si sono presentati in corsia muniti di caschetto e gilet catarifrangente. L’effetto è stato immediato e in molti hanno sostituito questa rassicurante presenza in corsia alla morfina.

Dopo quello di Ancona anche altri nosocomi si stanno adeguando, come ad esempio l’ospedale di Messina: “Il nostro ospedale è talmente fatiscente che sembra un cavalcavia della Salerno-Reggio Calabria ha dichiarato il direttore sanitario – e quindi è l’ideale per questa iniziativa: i medici-operai – tra una diagnosi e l’altra – fanno finta di mandare avanti i lavori di ristrutturazione, il tutto sotto gli occhi entusiasti – e a volte un po’ critici – dei nostri degenti anziani. Comunque i nostri pazienti e i loro parenti sono soddisfatti, anche se si son ritrovati a pagare delle visite mediche molto care con il solo risultato di vedere la Salerno-Reggio Calabria completata.

Sergio Marinelli – Eddie Settembrini