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Matteo Salvini rimane bloccato in ascensore per dieci minuti: salvi 42 migranti

Matteo Salvini rimane bloccato in ascensore per dieci minuti: salvi 42 migranti - Lercio

ROMA – Disavventura per il vicepremier Matteo Salvini, che stamane è rimasto bloccato per qualche minuto in un ascensore nel centro di Roma. Secondo una prima ricostruzione dei fatti completata dalle forze dell’ordine accorse sul posto, Salvini si è recato stamattina presso l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) a Roma, in via Caroncini, per protestare contro il fatto che esistesse un Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Arrivato nel palazzo di gran carriera, a causa della fretta, il Ministro è entrato con passo dell’oca in ascensore fendendo la folla in attesa prima di lui al grido di “Prima gli italiani!”. Una volta dentro, ha respinto tutti quelli che hanno cercato di entrare dopo di lui, dicendo loro che potevano provare a prendere, una volta tanto, “un ascensore a Malta” e digitando ‘#chiudiamoleporte’ sul suo profilo Twitter.

La destinazione di Salvini era il terzo piano, ma purtroppo non ci è mai arrivato: tra il primo e il secondo piano, infatti, l’impianto si è bloccato a causa di un guasto e il Ministro è rimasto chiuso dentro, senza poter fare o dire niente, come un comune profugo al largo di Pozzallo. L’imprevisto gli ha impedito di prendere qualsiasi decisione per circa dieci minuti, cosa che ha salvato la vita a 42 migranti libici, otto rifugiati siriani, cinque rom, due calabresi e Gino Strada. A causa della mancanza di rete in ascensore, l’inattività forzata di Salvini ha causato anche un drammatico calo del 76% di post xenofobi su Twitter.

Dopo la breve attesa, il vicepremier è stato tratto in salvo dai vigili del fuoco e ha dichiarato: “qui dentro c’era scritto ‘capienza 4 persona, portata 350 chili’: quello che mi è successo è la dimostrazione che è necessario riscrivere il regolamento europeo dei cartellini degli ascensori, che è chiaramente vessatorio nei confronti dell’Italia”.
Il solerte ministro dell’Interno ha successivamente chiesto i documenti all’impianto e ha scoperto che l’ascensore “Otis” non era in regola con l’ultima revisione e ne ha disposto l’allontanamento dall’Italia. Alla notizia, la Spagna si è offerta di ospitarlo in un palazzo di fortuna nel centro storico di Valencia, in attesa che venga installato in un condominio definitivo.
L’ascensore Otis è stato comunque immediatamente candidato al Nobel per la Pace.

Stefano Pisani