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Marcello dell’Utri indagato per la trattativa Mafia-Mafia

Marcello dell'Utri indagato per la trattativa Mafia-Mafia - Lercio

Piaga del traffico (Palermo) – Con l’ultima sentenza è stato appurato che, mentre la Mafia nei primi anni ’90 faceva stragi per compensare una caduta di mascolinità, c’era chi all’interno dello Stato trattava con i vertici di Cosa Nostra e trasmetteva al governo richieste per far cessare le stragi e sceneggiature di fiction su Falcone e Borsellino. Questo in sintesi il verdetto di primo grado sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia, passato un po’ in sordina in tutta Italia ma certamente non a casa Travaglio, dove si sono sentite urla e gemiti di piacere prolungato per alcuni giorni.

Una sentenza storica, quindi, secondo cui la trattativa tra Mafia e Stato è stata portata avanti da alcuni boss mafiosi, tre alti ufficiali dei Carabinieri e il fondatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. Quest’ultimo, insieme ad Antonino Cinà, è stato già condannato a 12 anni di carcere. “Una sentenza vergognosa” ha esclamato Berlusconi mentre portava al collega di partito un cesto di escort appena raccolte.

Ma è di queste ore la notizia dell’apertura da parte della Procura di Palermo di un nuovo fascicolo che vedrebbe nuovamente indagato Dell’Utri, sospettato questa volta di essere tra i protagonisti di una trattativa tra Mafia e Mafia. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza perché, nella confusione generale, è difficile capire da quale delle due parti stia il cofondatore di Forza Italia.

Se alcuni pezzi dello Stato, dell’arma dei Carabinieri, dei Servizi e della politica erano collusi con la Mafia, in pochi sospettavano che persino tra mafiosi e mafiosi potessero instaurarsi dei rapporti sospetti. Il Fatto Quotidiano titola con spregiudicatezza: “Rapporti tra mafiosi, lo Stato sapeva e non ha detto nulla!”

Intervistati, i colleghi di Forza Italia si sono detti indignati dell’avviso di garanzia recapitato a Marcello Dell’Utri: “È sempre stata una persona di cuore e rispettabile, entrò da bambino in una cosca e da allora fu sempre coerente nei suoi contatti con le istituzioni e Cosa Nostra. Non si sarebbe mai sognato di trafficare con la Mafia senza lo Stato!”

Siamo certi che i prossimi giorni riserveranno accese discussioni. Sapremo come la notizia si rifletterà sugli organi di stampa tra qualche settimana, non appena sarà terminato l’orgasmo a casa Travaglio.

Mattia F. Pappalardo & Gianfranco Pagliara