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LEGA NORD: “DA QUANDO CI SONO I GRILLINI NESSUNO CI PRENDE PIÙ PER IL CULO”

Foto Credits: Fabio Visconti

MILANO – In via Bellerio, sede del Carroccio, c’è aria di malcontento. Non è sufficiente governare in tre regioni pur disponendo solo del 4% nazionale dei voti, il partito di Maroni rivuole il vero ruolo che gli spetta al centro della scena politica. “Prima eravamo noi ad essere derisi per le cazzate che spariamo”, lamenta Gianpaolo Bucino, segretario comunale leghista di Cagate sull’Oglio, “ma da quando ci sono quelli di Grillo, sono tutti impegnati a coglierli in fallo e nessuno bada più a noi!”. E dire che di materiale su cui fare dell’ironia i legaioli non mancano di fornirne, dall’iniziativa del sindaco di Diano Marina, che propone di gettare a mare un indiano al giorno se non si risolve positivamente la questione dei due marò, a quello di Vigevano, che minaccia di spezzare le gambe a coloro che non pagano la mensa scolastica dopo che i piranha li avranno stanati.

Fino a qualche tempo fa”, ricorda Pierpiero Burstocchi, sindaco di Morfello, “c’erano persino intere rubriche che riportavano le farneticazioni e i deliri dei nostri elettori e ora il nulla, dimenticati, come se non fossimo mai esistiti”. Già, come non ricordare “Perle padane”, che ospitava immortali commenti pervenuti a Radio Padania, come “Hitler voleva fare l’Unione europea, solo che poi ha un po’ esagerato e voleva fare l’Unione mondiale” o “Ieri sono andato all’Esselunga e ho visto una ragazza che sembrava altamente extracomunitaria, allora gliel’ho chiesto, ed era extracomunitaria”? Insomma, il messaggio lanciato dalla Macroregione del Nord è chiaro: c’è solo un partito cui spetta la primogenitura delle cazzate e indossa la camicia verde, anche se, come riporta un altro accorato intervento di un elettore della Lega: “Mi chiedo e vi chiedo: perché a un certo punto hanno sostituito il verde rame delle nostre camicie col verde pisello?

Augusto Rasori