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La Raggi si allontana dal Campidoglio per 15 minuti: Roma ribattezzata Mussolinia

La Raggi si allontana dal Campidoglio per 15 minuti: Roma ribattezzata Mussolinia - Lercio

MUSSOL… ehm! ROMA – Raggiungo Virginia Raggi mentre cammina sul tetto del Campidoglio con aria perplessa. La vedo sospirare, visibilmente sollevata, come chi sa di averla scampata per un pelo. L’occhio è vigile, come quello di chi è pronta a schivare l’attacco improvviso di un gabbiano impazzito. Ma i gabbiani sono facili da gestire (basta lasciare in giro qualche sorcio morto, anche se in città sono notoriamente difficili da trovare), il Consiglio Comunale invece è molto più infido e pericoloso. Certo, La Raggi dovrebbe stare un po’ più attenta, perché se l’ultima volta che si è presa una pausa hanno cambiato il nome della città in ‘Mussolinia‘ (decisione poi annullata), in questo esatto momento il Consiglio Comunale ha appena modificato il nome del Colosseo in ‘Anfiteatro degli Spettacoli Italici Nazifascisti e Ariani‘.

Pure il Colosseo?! Ah ma allora è vizio! Non mi posso distrarre un attimo, che questi zac!, mi cambiano il nome di una via, oppure mi fanno approvare il progetto di uno stadio, dopo avermi fatto spergiurare in campagna elettorale che lo stadio noi non lo avremmo fatto!

È un mondo difficile quello della politica romana. Tanti problemi da risolvere, politici navigati sempre pronti a fregarti e una burocrazia monolitica, molto difficile da scalfire. Ad esempio: perché tappare le buche a Roma è così difficile, Sindaca?

Non mi parli di buche, per favore! Solo ieri, mentre un tassista mi portava a casa, l’ho sentito urlare ‘buca!’ centoquattordici volte, con annessa sterzata da voltastomaco. Alla fine della corsa mi ha baciato e abbracciato, perché dice che con i suoi colleghi fanno a gara a chi evita il maggior numero di buche durante le corse e che, grazie a me, che gli avevo evidentemente portato fortuna, aveva appena battuto il record mondiale di ‘Salta la buca col taxi’. E poi ha aggiunto che, con i suoi colleghi, stanno pensando di fare una petizione per proporla come disciplina olimpica“.

Molto bello, ma non divaghiamo. Perché queste buche non si riescono a tappare?

Bé … non è che non ci riusciamo mai. La settimana scorsa è stata chiusa una buca 25×50, profonda 3m e colma d’acqua. Qualcuno aveva proposto addirittura di farci una piscina olimpionica, visto che era regolamentare (è lo stesso della funivia cittadina e delle pecore per i prati). Poi però mi sono distratta un attimo per andare a dare da mangiare ai gabbiani, e qualche buontempone in consiglio ha fatto approvare una delibera per dedicare la bonifica della buca al Duce, dandogli il nome di ‘Benitia‘. Era meglio la piscina allora!

Bé insomma…ma sui rifiuti cosa mi dice? Anche su quello ci sono troppe difficoltà; è mai possibile che non si riesca a ritirarli con regolarità?

E che le devo dire? Noi abbiamo detto no agli inceneritori e sì alla raccolta differenziata. Poi lo abbiamo ribadito con forza. E lo abbiamo fatto ancora una volta. Il problema è che i rifiuti si ostinano a non auto-riciclarsi! Però stiamo lavorando a un progetto di Gabbiani OGM giganti in grado di mangiarsi 100 sacchetti di indifferenziata a testa al giorno. Nel frattempo i rifiuti li portiamo negli inceneritori delle altre città. Ora mi scusi ma devo tornare in aula, prima che intitolino Piazza di Spagna a Claretta Petacci o l’aeroporto di Fiumicino a Italo Balbo“.

Insomma: la povera sindaca è stretta in una morsa terribile, fra critiche di gente esasperata e vili tiri mancini da parte di politici scafati e senza scrupoli. Non vogliamo immaginare il suo sconforto quando stasera, tornando a casa, scoprirà di abitare in “Via Adolf Hitler, Statista“.

Federico Graziani