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Introdotta la Scala Buffon: permetterà di misurare l’intensità delle bestemmie

Introdotta la Scala Buffon: permetterà di misurare l'intensità delle bestemmie - Lercio
CodroipoL’uomo ha sempre avuto la necessità di misurare il mondo, le sue dimensioni e l’intensità dei suoi fenomeni. Con l’avvento dell’era della comunicazione, lo sviluppo tecnologico e i tentativi di modernizzazione della Chiesa, è comparsa l’esigenza di trovare un’unità di misura sempre più precisa anche per i moccoli. Sono passati 35 anni dalla prima bestemmia campione depositata  nel reparto della ‘Calzatura’ del Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi nel 1982, quando fu istituita la Commissione Internazionale dei Padreterni e delle Madonne. Il gruppo promosse l’adozione di un nuovo e più preciso campione di bestemmia realizzato in una speciale lega di Rubidio, Vanadio e Rutherfordio: il ‘Diocanio’, resistentissimo ai segni della croce e che,  insieme agli altri elementi chimici che contengono Dio nel nome (come Scandio, Indio, Iridio, Iodio, ecc), forma la grande famiglia dei blasfemogeni.

La bestemmia campione scelta in origine dalla Commissione appartiene al bidello aquilano Mario Magnotta, l’uomo che più di ogni altro ha distinto l’Abruzzo dal Molise. Ma la traccia audio originale è di qualità piuttosto scadente, provenendo da una cassetta Tdk da 60 minuti sovraincisa 4 volte da un cugino di secondo grado dell’autore del famigerato scherzo telefonico della lavatrice (un dialogo paragonato dagli esperti del settore al crescendo di Stairway to Heaven). La celeberrima “Bestemmia ‘N°3 per l’81 che fu“, con il suo ‘Mannaggia la MadoXXa‘ dopo ‘io senta’ divenne così l’unità di misura della “Scala Magnotta“. Introdotta inizialmente nelle 4 regioni italiane più colpite: Veneto, Toscana, Marche e di nuovo Veneto, la scala Magnotta è ancora oggi usata nel centro-italia da molti preti per sottoscrivere la giusta dose di preghiere in confessionale.
I parametri della scala Magnotta si basavano sull’intensità, i decibel, la ferocia e la creatività compositiva, ma il progressivo diffondersi delle nuove tecnologie e il conseguente moltiplicarsi dei metodi e mezzi di diffusione della bestemmia rese questo sistema obsoleto dopo appena 10-15 anni. La bestemmia di magnotta fu quindi sostituita con quella un affermato professionista, il pluridecorato, Germano Mosconi, molto più aderente alle nuove prospettive create dalla diffusione del web. L’introduzione della scala Mosconi segnò una vera e propria svolta paragonabile al passaggio dalla bestemmia in bianco e nero a quella a colori, prendendo in considerazione 2 nuovi parametri la gestualità e l’indignazione su larga scala.

Solo pochi mesi fa si è riusciti ad ottenere uno strumento ancora più preciso: la Scala Buffon, con la quale è possibile raggiungere un ordine di accuratezza senza precedenti. Ma la cosa più stupefacente è che l’idea originale è venuta proprio al campionissimo bianconero che ha suggerito alla Commissione di fisici di studiare il fenomeno rapportandosi su alcune situazioni della sua vita da calciatore, con risultati eccezionali. Oggi la bestemmia perfetta è definita dal tempo che un atomo di Brosio, un elemento radioattivo e instabile, impiega, partendo dal moccolo di Buffon verso Legrottaglie per raggiungere la smorfia di disapprovazione sul volto dell’ex juventino. Fisici ed esperti hanno anche introdotto un’unità di misura della bestemmia basata sul sistema metrico decimale, il ‘Gigi‘(in suo onore), con multipli e sottomultipli (dal Gigagigi fino all’ Elettrongigi). La nuova scala verrà utilizzata durante la finale di Champions League dove sono previsti picchi di blasfemia eccezionali, sia in caso di sconfitta sia in caso di storica tripletta.

Vittorio Lattanzi e Daniele Picchio