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Immigrati. Anglo-iraniano cerca di entrare in Usa: polizia lo sega in due e ne fa passare solo metà

Immigrati. Anglo-iraniano cerca di entrare in Usa: polizia lo sega in due e ne fa passare solo metà - Lercio

LOS ANGELES – Disavventura molto particolare per Rasheed El Smith, un viaggiatore di doppia nazionalità che oggi è atterrato all’aeroporto di Los Angeles, in California, subendo una insolita sorte. Gli agenti della polizia aeroportuale che se lo sono ritrovati davanti hanno vissuto autentici momenti di panico. Ma cominciamo dal principio, anche perché se cominciassimo dalla fine l’articolo durerebbe troppo poco. El Smith, uomo di colore dal tipico aspetto di colore che stava rientrando da Londra dopo una tipica notte brava, aveva fatto nascere sin da subito il tipico dubbio dei poliziotti: in quanto uomo di colore dovevano sparargli subito o sputargli addosso e sparargli?

Dubbio aggravato poi da un altro aspetto inquietante: l’uomo aveva la doppia cittadinanza, inglese e iraniana. Un particolare che diventava cruciale alla luce del controverso decreto anti-immigrazione di Donald Trump che, secondo l’ultima versione di ieri, proibisce l’ingresso negli Usa a: iraniani, libici, somali, sudanesi, siriani, yemeniti, kosovari con i baffi, pugliesi agli arresti domiciliari e orchi uruk-hai – di cui Trump ha personalmente paura la notte.

Gli agenti hanno dunque dovuto affrontare questo rompicapo apparentemente insolubile: di fronte a loro c’era un iraniano che però era contemporaneamente un inglese, oltre che un negro. “Era un incubo – racconta uno dei due agenti coinvolti nella vicenda – era come una barzelletta che diventava reale: sapete quella, famossissima, che ci sono un inglese, un iraniano e un negro che vanno in un aeroporto il 7 marzo? Ecco, Rasheed El Smith era questa barzelletta: inglese, iraniano e negro stretti stretti insieme nello stesso individuo. Un incubo”.

Cosa dovevano fare, dunque? Sulle prime i due hanno compulsato il testo esecutivo di riferimento, il “Manuale Trump sulle espulsioni a testa di cazzo”. Ma il manuale, ahiloro, si limitava a sole tre pagine: due con disegni a mano libera del piccolo Barron Trump (da cui emergeva la personalità di un piccolo serial killer) e una pagina malamente dattiloscritta in cui si capiva solo la frase “far passare tutte le grandi chiavatone di qualunque nazionalità sono”, più volte sottolineata.

E’ stato allora che i due agenti hanno deciso di affidarsi a Dio. A Salomone, per la precisione, l’antico Re israelita noto per la saggezza e per l’anello che gli permetteva di parlare anche con le donne. Memori della famosa vicenda in cui c’erano Salomone, due donne, un neonato conteso, un inglese, un iraniano e un negro, hanno comandato che l’uomo fosse tagliato a metà nel senso della cintura. “La parte che non mangia il bacon sarà lasciata fuori, quella che non usa il bidè invece può passare”.

A quel punto, però, l’uomo ha protestato: “No! Vi prego! Non tagliatemi! Non tagliatemi nel senso della cintura, o diventerò un ‘mezzobusto’, come scriveranno nei commenti a questo articolo quelli che non hanno letto nemmeno una riga! Tagliatemi nel senso della lunghezza. Vorrei entrare negli Usa con la mia parte destra, perché ho il testicolo destro più sviluppato, grazie”.

Gli uomini della portuale hanno allora imbracciato una motosega e compiuto il loro dovere e El Smith è potuto entrare negli Usa saltellando su un piede solo. “Amo Donald Trump! E’ un grande presidente che ci protegge! mi ha liberato dalla mia parte malvagia! Ora mi sento al sicuro, protetto da tutti, anche da me stesso!” ha dichiarato El Smith subito dopo aver perso mezzo cervello.

 

Stefano Pisani