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Gioco d’azzardo, sgominato giro di scommesse clandestine sui ritardi dei treni regionali

Gioco d'azzardo, sgominato giro di scommesse clandestine sui ritardi dei treni regionali - Lercio

Nario al Trenio (Bi) – “Scommettevano sulla pelle dei poveri pendolari, degli studenti, dei lavoratori e di chi semplicemente sperava di potersi suicidare in orario. È per questo che ho fatto di tutto per fermarli e consegnarli alla giustizia, oltre al fatto che da quando sono in pensione non ho nulla da fare e mi rompo il cazzo a ritmi impressionanti”, sono queste le parole di Gino Intercity, capostazione che da pochi mesi aveva lasciato il suo ruolo presso Trenitalia, e che è riuscito a fermare un giro di scommesse clandestine a livello nazionale, sui ritardi dei treni regionali.

Capite a mmè”, spiega Italo Frecciargento, a capo dell’organizzazione criminale, che intervistato dai giornalisti non si pente ma anzi rivendica: “nessun italiano vuole più fare i mestieri antichi come il gioco delle tre carte. Pensate che una volta a Rimini ho visto gente dell’Est imbrogliare i poveri turisti, ma senza passione, senza trasporto, senza il tipico calore che solo noi italiani riusciamo a trasmettere nell’imbrogliare il prossimo.
Pensate che una volta io e i miei compari, ad un pollo tedesco, gli abbiamo sfilato mille euro in dieci minuti ma o cafè gliel’abbiamo pagato noi. E che sfaccimme. Un poco di gentilezza ci vuole sempre!

E quindi ho pensato: ci vuole un nuovo bisness. Ho cercato, ho studiato, e mi ha fatto male la capa. Ho pensato che siamo appassionati di corse, dai cavalli ai levrieri passando per le motogippì e la Formula Uno. Ci mancava qualcosa giusto in mezzo. Ho pensato alle corse dei pensionati fuori dalle poste il primo del mese per ritirare la pensione, ma ci saremmo dovuti svegliare tutti alle 2, quelli già stanno là a notte fonda. Poi una notte, sognando Don Ciccillo che mi dava i numeri, mi è venuta l’idea: i treni. Puntare sul ritardo dei treni regionali è fonte di sicuro guadagno, che di treni in ritardo in Italia ce ne sono sempre. Pensate che la puntata “in orario” la pagavo uno a cento, ma non ci scommetteva mai nessuno”.

E poi i passeggeri,” continua tronfio, “dovevate vedere come si dimenticavano di tutti i problemi mentre piazzavano scommesse. Molti scommettevano sul ritardo del proprio treno, così almeno avrebbero vinto qualcosa nel caso in cui avessero perso la coincidenza. Mi è capitato spesso di vederne scendere il treno felici, noncuranti del ritardo. Io vivo per le belle emozioni.

L’organizzazione vedeva tra le sue file anche molti membri delle Ferrovie che, come spiega Gino Intercity: “Truccavano le puntate facendo rallentare o accelerare il treno che guidavano. Memorabile è stato un Caserta-Piedimonte che è riuscito a giungere a destinazione ben due giorni dopo il suo abituale ritardo di tre giorni. I pendolari all’interno, già perfettamente addestrati, sono riusciti a razionare le scorte di cibo e di moquette commestibile, essenziali per resistere alla traversata. Un povero sherpa indiano si è trovato in difficoltà e ha deciso di lanciarsi dal finestrino, ovviamente non si è fatto nulla visto che il treno viaggiava a passo di stercorario zoppo, ma è stato ugualmente un bello spavento per gli altri passeggeri soprattutto perché avevano ormai già deciso che sarebbe stato il primo passeggero che avrebbero mangiato in caso di necessità”.

Insomma un brillante successo per le forze dell’ordine che esultano con una lieve nota amara, come ci spiega Ultimo Convoglio, capo della PolFer locale: “Da tutta Italia ci segnalano che i treni continuano a fare ritardo, il sospetto è che ci siano altre bande che stanno gestendo questo mercato, ma più semplicemente potrebbe essere l’ennesimo sciopero causalmente fatto nel weekend”.

Davide Paolino & Massimiliano Rusgak