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Nasce specializzazione in “Preparatore di ciclisti” alla facoltà di Chimica Farmaceutica

Nasce specializzazione in "Preparatore di ciclisti" alla facoltà di Chimica Farmaceutica - Lercio

FIRENZE – In occasione dei Mondiali di Ciclismo che si svolgono in città, il rettore dell’Università, Gianciotto Malatesta, ha annunciato che dal prossimo anno accademico il CTF (facoltà di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche) aggiungerà due anni di specializzazione per chi fosse interessato ad entrare nel mondo del ciclismo.

“I due anni in più sono assolutamente necessari – afferma uno dei nuovi docenti, Nando Nandroloni – essere dei normali chimici farmaceutici non basta assolutamente. Le soluzioni e le pasticche da produrre sono estremamente complesse. Inoltre gli studenti dovranno anche imparare le esatte posologie in base al chilometraggio ed alla preparazione fisica (oltre, ovviamente, alla struttura corporea costruita insieme all’atleta) che renderanno il “preparatore” che uscirà da questo corso  non solo un chimico specializzato ma anche una sorta di pseudo- farmacista. Una manna per questo sport. Infine – conclude lo studioso – una parte consistente del futuro lavoro di questi preparaciclisti consisterà in una massiccia attività  di ricerca. In questi anni, purtroppo, a causa della scarsità di mezzi, i risultati in Italia sono stati deludenti. Intere squadre di ciclisti amatori hanno preso letteralmente fuoco durante le gare a causa degli effetti collaterali che non era stato possibile verificare precedentemente per le ragioni sopra elencate. Un ciclista, poi, dopo aver sperimentato su se stesso un nuovo potente integratore salino (come lo chiamiamo noi) ebbe una reazione molto strana che, colpendo il sistema nervoso centrale, gli mise in moto le gambe senza più possibilità di fermarsi. L’hanno dovuto abbattere ad un paio di chilometri dal passo della Marmolada. Ora, finalmente, grazie a questa nuova qualifica i team italiani colmeranno il denigratorio gap con il doping mondiale”.

Intanto, per far sentire questi sportivi come a casa, i comuni di Firenze e delle altre città interessate dal passagio del Mondiale hanno allestito dei gazebo lungo il percorso con all’interno infermieri delle Asl pronti ad attaccare i corridori a flebo di vitamine (sempre come le chiamano loro).