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Fascisti vogliono realizzare scritta “DVX” su una montagna ma riescono a sbagliarla

Fascisti vogliono realizzare scritta "DVX" su una montagna ma riescono a sbagliarla - Lercio

Artropoco (Rieti) – Sembrava una passeggiata per dei giovani gagliardi quali sono gli iscritti alla sezione di Forza Pound ‘Paolo Di Canio‘ di Artropoco, gemellata con Predappio, ma allo stesso tempo si prospettava come un’impresa che li avrebbe consegnati alle immortali pagine della Storia, con la S maiuscola come Stop Invasione. Purtroppo un eccesso di zelo, un’esagerata dose di amore, divampata in quei cuori troppo generosi ha vanificato tanto spavaldo sudore e maschio impegno.

Era cominciato tutto ad agosto, quando un aitante manipolo di simpatizzanti del Ku Klux Klan locale aveva cercato di dare fuoco a un pastore sardo scambiandolo per un proditorio profugo siriano, mentre questi era minacciosamente impegnato ad accudire il proprio gregge su un versante del monte Fiano, ma le fiamme, a causa del vento sono rapidamente sfuggite al controllo dei solerti incappucciati e hanno raggiunto la pineta che formava la storica scritta DVX dedicata a Benito Mussolini nel 1939 e formata da ben 20.000 alberi (uno per ogni soldato che tre anni dopo avrebbe perso la vita nella battaglia di Arbuzovka sul fronte del Don). La verdeggiante iscrizione è così andata tragicamente distrutta lasciando l’Italia priva di una gemma inestimabile dal punto di vista culturale, storico ma soprattutto dei cinghiali che vi si celavano per riprodursi.

I giovani virgulti del fascismo italico non si sono però persi d’animo e hanno organizzato una volitiva carovana di soccorso immediato presentandosi ciascuno con un albero sulla schiena da piantare per ridare vita alla scritta perduta. Peccato che volessero tutti contribuire a comporre la lettera “D“, ritenuta la più virile delle tre, per cui è stato necessario effettuare delle selezioni mediante quiz sulla storia del Fascismo e dei suoi trionfi (hanno vinto quelli che hanno attribuito a Mussolini l’invenzione della ruota, l’introduzione dell’ossigeno nell’aria e l’eliminazione dei ciuffetti sopra le orecchie) e con delle prove di coraggio e ardimento, tipo leggere un libro per bambini di 6 anni per più di 30 secondi senza abbioccarsi. I valorosi vincitori di dette ardue ordalie, i selezionatissimi audaci destinati a realizzare tale lettera, si sono anche confermati quelli che mai e poi mai si sarebbero posizionati a sinistra di qualcosa, a prescindere da cosa fosse, per cui questi indomiti camerati hanno piantato i loro alberi non all’inizio della scritta ma alla fine, cioè all’estrema destra.

Solo una volta scesi tutti e 20.000 dalle pendici del monte Fiano, per ammirare una simile opera di titanica baldanza, davanti a loro si è presentato il tragico misfatto. Dopo avere letto e riletto la parete del monte per circa 20 minuti si sono finalmente accorti che al mondo e alla Storia non era stata consegnata la gloriosa scritta DVX ma una criptica XVD. I più ingegnosi hanno subito estratto degli specchietti dalla loro pochette di ghisa pensando così di riuscire a leggere la scritta nel verso giusto ma sono rimasti inevitabilmente delusi, altri si chiedevano se qualcuno avrebbe notato la misteriosa sparizione di 20.000 alberi dai giardinetti pubblici di mezza Italia, la maggior parte di loro, invece, ha prontamente italianizzato ciò che stava leggendo e, levato il braccio destro verso il cielo sfoderando con orgoglio un perfetto saluto romano, ha inneggiato a Mussolini al pugnace grido di “VIVA IL CUDE!”.

Augusto Rasori

PS. I più contenti, comunque, erano i cinghiali.