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Ecco la “bistecca della salute”. Il segreto? È carne di vegani

RIPA TEATINA – È destinata a far discutere quella che sembra la più grande novità dell’anno nel settore della gastronomia. Annibale Letteri, stimato macellaio del chietino con la passione per i modi di dire, sembra essere riuscito a fare la quadratura dell’uovo di Colombo.

Frequentando, per mesi, forum e gruppi su facebook di vegani, fruttariani, vegetariani totali, crudisti e rettiliani, si è alla fine convinto che “è vero, mangiare carne fa male e macellare un animale non è molto diverso dall’uccidere un uomo”.

Letteri spiega: “Secondo alcune ricerche condotte da un team di rigorosi medici alternativi laureati in università alternative di universi alternativi, quando ingurgitiamo un filetto, assieme alla tenera bontà di un vitello in età di lattazione, assorbiamo anche tutta la sofferenza di un cucciolo strappato alle cure materne. Questi atomi di sofferenza causano al nostro organismo disfunzioni e malattie letali. È infatti dimostrato che mangiare carne di animali di allevamento o cacciagione porta a morte certa nel giro di non più di 112 anni, ma con casi conclamati di morte avvenuti anche in un periodo inferiore”. Lo stesso Letteri, tuttavia, non accetta di sottoporsi per il resto della sua vita ad una dieta di carote e cetrioli: “Non posso rinunciare alle costatine” ammette con contrizione.

E così, dopo averne a lungo discorso coi suoi amici mangiaerba è giunto ad una soluzione che sembra tanto sconcertante, quanto semplice e – in realtà – ineluttabile: “Gran parte delle malattie causate dal consumo di carne deriva dal fatto che gli animali di allevamento vivono in condizioni indegne e vengono nutriti con dei mangimi scadenti. E del resto la vita di un animale vale come quella di un uomo. Da tali ragionamenti ho ricavato che macellare carne umana non è molto diverso dal macellare un maiale, un vitello o un koala, ma la maggior parte degli umani segue una dieta insana e si nutre a sua volta di animali che hanno sofferto: anche la loro carne è piena di atomi di sofferenza. I vegani, invece, seguono una dieta salutare e la loro intelligenza superiore li porta a sacrificarsi spontaneamente per salvare la vita di un povero porcellino”. Da qui l’idea di mettere in commercio bistecche di vegani, allevati in maniera del tutto biocompatibile nelle loro stesse case.

La notizia è stata salutata con l’approvazione unanime di tutto il mondo Vegan, che già parla di rivoluzione culturale e civilizzatrice, ma alcune obiezioni sono state mosse dall’Associazione Italiana Salumieri che ora si chiede: “Quanti mesi deve stagionare un prosciutto di vegano?”.