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Cieco perde il tatto dopo aver letto un libro di Fabio Volo

Cieco perde il tatto dopo aver letto un libro di Fabio Volo - Lercio
Fabio Volo e il braille, su Lercio.it

Occhichiari (Brescia) – Quello che poteva essere un passatempo estivo si è tramutato in un piccolo disastro. Massimo Svista, cieco a causa delle scie chimiche, non ha messo da parte la passione per la letteratura e ha imparato a leggere il braille. “Servono circa 3 anni per diventare abbastanza esperti, chi studia il braille ha bisogno di costanza e molta tenacia. Ma quello che mi è successo l’altro giorno ha tutti i tratti dell’impossibile“. Dopo questa dichiarazione lo Svista è scoppiato in un pianto. Casa sua è un sacrario di Fabio Volo. Ne conosce i film a memoria, pensate che chiede a sua madre (Miranda) di vestirlo con gli stessi abiti del famoso scrittore bresciano.

Stavo leggendo la versione stampata in braille dell’ultimo romanzo di Fabio Volo, La strada verso casa, ma non sono riuscito a finire il primo capitolo… i miei polpastrelli non percepivano più nulla. Il caldo, il freddo, la superfice porosa delle pagine… Un vero dramma!” ha urlato in bresciano. Svista seguiva Fabio Volo da quando ha sentito la sua voce nel 1998, durante il programma di approfondimento scientifico ed economico Le Iene.

Ma qualcuno, dall’alto, ha guardato giù. Infatti la condizione è temporanea, assicurano i medici. “Non è la prima volta che incorriamo in un caso del genere. Due anni fa la biografia di Al Bano ha provocato tre attacchi epilettici in giovani con patologie pregresse. Non ne facciamo una questione di abitudini letterarie, è più probabile che c’entri l’alimentazione“.

Alimentazione o meno, alla Mondadori negano che la perdita del senso abbia qualcosa a che fare con la lettura del libro. Anzi, aggiunge l’amministratore delegato “Non esiteremo a far valere le nostre ragioni nelle sedi preposte. La giustizia è cieca!”

Svista, come ci rivela la fidanzata adolescente, sarebbe intenzionato a comprarsi l’audiolibro Solange legge Fabio Volo, però teme di perdere anche l’udito. Il rischio concreto lo terrà lontano dai libri, in ogni loro forma, per almeno un anno. Vi terremo aggiornati sui prossimi sviluppi.

@ilsesta