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Cassazione: “Medici obiettori devono mantenere figli nati da gravidanze indesiderate”

Cassazione: "Medici obiettori devono mantenere figli nati da gravidanze indesiderate" - Lercio

Coitus (Interruptus) – Oggi il tribunale supremo della Repubblica Italiana ha sancito una volta per tutte il diritto dei bimbi nati a causa di medici obiettori a vedersi mantenere fino al completamento degli studi universitari dei nipoti da parte di chi non ha impedito la loro nascita. E non stiamo parlando di genitori biologici distratti, ma di chi, pur avendone la possibilità e un ruolo sociale deputato a farlo, ha obbligato una donna a portare in grembo per nove mesi un figlio indesiderato e un nascituro a, drammaticamente, nascere.

Giacomo Prepuzio, adulto di 32 anni che non avrebbe mai dovuto vedere la luce, ha visto riconosciuti i suoi diritti di non abortito. “Sono anni che sento citare la santità della vita quando si parla di aborto, ma voi non avete idea di quanto faccia cagare la mia vita. Mi sveglio e la prima cosa che faccio è bestemmiare. Proseguo la giornata masturbandomi furiosamente osservando vecchie foto di Mara Venier e Jerry Calà. Trovo i tweet di Calenda molto interessanti. E la sera guardo Porta a Porta. Vi sembra una vita degna di essere vissuta?

La vittoria di Prepuzio è la prima di quella che si immagina una lunghissima serie di cause che da oggi potranno essere intentate contro gli obiettori. “Quello che gli obiettori di coscienza non capiscono è che molti di noi non avrebbero mai voluto nascere. Pensate che mi piaccia esistere? Beh, la risposta è no! Per questo ho chiesto i danni a Edoardo Forcipe, il medico che si rifiutò di interrompere la gravidanza di mia madre. Io nacqui e ora sono uno dei 2 milioni di bambini che non dovrebbero mai essere nati“.

Insieme a Prepuzio parla anche Michela Balbuzie, storica avvocatessa pro-abortista: “Ci sono tantissime persone come Prepuzio, là fuori, condannate a una vita che né loro né i loro genitori hanno chiesto. Facciamogliela pagare!

Rammarico è stato espresso in una nota dalla Conferenza Episcopale Italiana, che ha provato in tutti i modi a terminare anticipatamente il processo. “È ironico – nota la Balbuzie – che quando si parla di tribunali, la Chiesa Cattolica non voglia portare a termine nulla, ma quando si parla di gestazione, beh, lì il discorso cambia…“.

Forcipe, dopo la condanna, ha lanciato un disperato appello a Fontana: “Caro ministro per la famiglia, le scrivo perché ho bisogno di un aiuto. Se avessi previsto tutto questo, avrei di certo preferito che la mamma di Prepuzio abortisse. Ora che dovrò mantenere Prepuzio, ci penserà lo Stato a mantenere i miei figli?
La risposta del ministro non si è fatta attendere “No!“.

Andrea H. Sesta (da un’idea di Rosaria Greco)