Cerca
Close this search box.

Brexit, azienda inglese assume 5000 scafisti per viaggi in Europa

Brexit, azienda inglese assume 5000 scafisti per viaggi in Europa - Lercio

Dover (Mare del Nord) – Non si è fatto sorprendere il giovane libanese Optì Cameron (madre libanese, padre ignoto) dalla notizia della Brexit e, prima ancora che qualcuno constatasse che gli Inglesi saranno extracomunitari, ha attivato una startup finanziata attraverso il crowdfunding, alcune paghette settimanali e l’8 per mille all’Isis.
Optì ha così raccontato la sua idea:
“Pochi giorni fa io e il mio amico Pobà ci siamo trovati a scrivere il tema di maturità per mia cugina [che campa con 35 euro al giorno in Italia in una villa sul lago Maggiore confiscata a dei pensionati che ora dormono in macchina e mangiano alla Caritas n.d.r.] e, leggendo le tracce disponibili, ci siamo soffermati particolarmente sulla differenza etimologica, sociologica, antropologica, filologica e fisiologica tra confine e frontiera. Così, mentre Pobà impazziva per scrivere un tema di almeno quattro colonne su Whatsapp, io mi sono messo in contatto con mio cugino S’Al Vini, noto coglione locale, per acquistare alcuni preservativi inutilizzati da trasformare in gommoni. Ora Pobà e S’Al Vini sono a Dover a gonfiare i gommoni prima che arrivino i turisti a prendere il posto con il telo per poi andarsene via tutto il giorno ed io sto cercando degli scafisti per questa nuova attività, ma stavo riscontrando serie difficoltà. Mentre sulle coste libiche uno scafista guadagna quanto basta per mettere Ibrahimovic a fare il Mojito e non sono richieste competenze se non uno sguardo truce e pochissimi scrupoli, per la sede di Dover ci saremmo dovuti adeguare agli standard europei, assumendo solo laureati con una votazione superiore a 105, con almeno 3 anni di esperienza nel settore ed un’età inferiore ai 22 anni. Sulla normale paga, poi, pesano tasse per il 75% e così ad un povero scafista rimane ben poco a fine mese. Inutile dirvi che nessuno si presentava alle selezioni”.

Ma, proprio quando l’azienda cominciava a navigare in brutte acque e la disperazione dei suoi amministratori  assumeva le sembianze di un profugo siriano, c’è stato il voto sulla Brexit e, all’improvviso, i giovani imprenditori non avrebbero più dovuto sottostare alle rigide regole UE.

“Così S’Al Vini con un colpo di ruspa ci ha tirato fuori dal fango. Non solo avremo più libertà, ma intercetteremo almeno due spezzoni di mercato. Porteremo in Europa milioni di europei immigrati che ora non potranno più restare in Regno Unito e, in un colpo solo, anche milioni di cittadini britannici, ora extracomunitari che nelle prossime settimane sceglieranno di tentare la fortuna arrivando clandestinamente sulle coste europee. Abbiamo quindi aperto ufficialmente la nostra sede di Dover [Optì Cameron si commuove n.d.r.] l’unico rammarico che ho è non poter condividere questo successo con mio padre, anzi, approfitto di quest’intervista per lanciare un appello disperato come l’S.O.S. di un peschereccio in acque internazionali: papà, chiunque tu sia, sii orgoglioso di me.”

David Kaczmarek