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Aveva scontato la sua pena ma la cella era sovraffollata, liberato dopo 4 anni

Aveva scontato la sua pena ma la cella era sovraffollata, liberato dopo 4 anni - Lercio

“Chi ridarà 4 anni di vita al mio cliente?” questa è la polemica dichiarazione rilasciata dall’Avv. Saturnino Avallanti dopo aver ottenuto la liberazione del suo assistito, il 48enne Gianni Abelbalbi di Loreto a Mare, al termine del più contorto caso giudiziario del decennio. Una battaglia legale iniziata nel 2010 e conclusasi solo ieri, quando l’ormai ex-detenuto, sbarcato all’aereoporto ‘Romano Prodi’ di Bologna, ha potuto finalmente riabracciare i suoi familiari. Condannato a scontare 2 anni e 3 mesi per rapina a mano morta nel giugno del 2008, Abelbalbi, dopo aver perso il lavoro e la possibilità di rifarsi una vita, aveva scontato interamente la sua pena detentiva nel supercarcere di Riccione.

Il fatto risale al 2010: le guardie carcerarie incaricate di prelevare Abelbalbi nell’ultimo giorno di prigione, avrebbero dovuto anche collocare un nuovo detenuto per occupare il suo posto, ma per un errore dovuto probabilmente all’inesperienza, hanno inserito il neodetenuto prima di fare uscire Abelbalbi. A quel punto la pressione contro la grata delle sbarre ha fatto scattare l’allarme che ha serrato la porta d’ingresso, impedendo così le normali procedure di scarcerazione. Abelbalbi, quindi, per un cavillo burocratico – non potendo firmare di persona i documenti del suo rilascio – è stato dichiarato evaso per mancanza della dicitura ‘altro’ nei moduli del penitenziario.

Falliti tutti i tentativi per disincastrarli, dopo circa un anno l’incubo sembrava volgere al termine: il compagno di cella cannibale aveva ucciso un altro compagno, facendo diminuire sensibilmente il volume degli occupanti e Abelbalbi venne finalmente estratto da quel groviglio di carne umana. Purtroppo non aveva fatto i conti con il  mandato di cattura internazionale che pendeva nei suoi confronti per evasione da un carcere di massima sicurezza, per cui fu nuovamente inserito in cella.

Ora, dopo 4 anni, finalmente ha vinto la sua battaglia grazie al suo legale ed alle personalità di spicco che hanno lottato al suo fianco, l’immancabile Marco Pannella, che ha indetto uno sciopero della fame chimica ad oltranza, e la signora Maria di Trapani, che ha rinunciato a tre stagioni di Don Matteo. Abelbalbi, felice, ha dichiarato ai nostri microfoni: “Dopo 4 anni di lungaggini giudiziarie sono finalmente libero. In questi anni passati con i miei compagni di cella ho potuto imparare molte tecniche di furti e truffe. Questo, oltre alla forza di andare avanti, mi ha regalato una grande ispirazione: a marzo aprirò un negozio di articoli da rapina, il primo nel settore in Italia, anche perché è stata l’unica cosa legale che mi abbiano permesso di fare”. Noi di Lercio non mancheremo all’inaugurazione.

Vittorio Lattanzi