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Agenzia di viaggi organizza tour nel Mediterraneo per vedere i profughi affondare sui barconi

Original Photo Author: Elizabeth Zwamborn

Tritonia (RC). Dopo le file per fotografarsi col rottame del Costa Concordia all’Isola del Giglio e i selfie ad Avetrana dietro la casa dei Misseri, chi meglio di un italiano avrebbe potuto alzare l’asticella del turismo macabro? Nessuno, infatti a spingerci verso la nuova frontiera del disgusto è il giovane imprenditore romagnolo Giacomo Di Ravenna, 38enne di origini abruzzesi, trasferitosi nel ravennate per comodità anagrafiche. “L’idea mi è venuta mentre ero in gita a Predappio, osservando una rissa” spiega il brillante pioniere del ‘Dead Watching‘, settore che si sta prepotentemente imponendo nel circuito turistico con un’offerta che non ha nulla da invidiare a quelle delle grandi compagnie di viaggio, con costi accessibili a tutti, grazie soprattutto al modello Last Minute Blood, che consiste nell’organizzazione immediata dei viaggi subito dopo l’avvistamento dei barconi.

Gite a misura di sub-umani dunque, a costi popolari che vanno dai 450 euro del pacchetto base ai 750 per quello completo, col quale è possibile anche toccare un cadavere che galleggia. 5 giorni in mare a bordo della motovedetta Buonist 4° che garantiscono almeno un naufragio con la formula affondati o rimborsati. “Ci siamo resi conto dai commenti nei social network che l’atteggiamento nei confronti delle tragedie dei barconi è cambiato, non è più quello della solidarietà, della preghiera o del silenzio ma piuttosto quello della celebrazione e della gara al commento più idiota. Così ci siamo chiesti: perché non portarli sul mare facendogli vivere emozioni diverse da quelle del leone da tastiera?“.

Non più ruggiti che si spengono nella savana del web quindi, ma emozioni vere, reali, e finalmente si potrà guardare negli occhi un bambino affogato e urlargli frasi preferite come: “Scusate ma io non provo affatto pena“, “Basta non ne possiamo più“,”Pure troppi pochi“,  “Che ci venite a fare in Italia?”, o sentenziare ad una donna incinta, proprio, mentre i suoi polmoni si riempono di acqua salata e ansima nel panico: “Troppo bello per essere vero“,  “Meglio, parassiti in meno da mantenere“, “Perché con 2000 euro non hanno preso un aereo? Io con 800 euro sono stato una settimana a Sharm, andata e ritorno“.

I primi turisti sono rimasti entusiasti dell’esperienza. La gente è ormai stufa di guardare dentro al cancello chiuso di una villetta sotto sequestro per omicidio, senza vedere nemmeno una goccia di sangue o sentire un rantolo di morte“, racconta Di Ravenna. Ai turisti infatti è concesso persino portare a casa dei souvenir quando ad esempio una carcassa si avvicina all’imbarcazione e addirittura a volte ‘finirla’, quando non vogliono mollare il feticcio che gli ricorderà per sempre quel viaggio o semplicemente per regalarsi uno speciale portafortuna anti-immigrati da mettere sul comodino vicino alla statuetta di Padre Pio.  Buon Viaggio!

Vittorio Lattanzi