Cerca
Close this search box.

Afghanistan. Mattel lancia: “Barbie mina anti-uomo”

Afghanistan. Mattel lancia: "Barbie mina anti-uomo" - Lercio

EL SEGUNDO (California) – Barbie cambia look ed è pronta a una vera e propria rivoluzione culturale, a partire dalla sua ‘forma fisica’. La Mattel ha infatti annunciato che la bambola più famosa del mondo per il mercato dell’Afghanistan, che insieme a Cambogia e Myanmar, grazie anche all’eccellenza della produzione italiana, è il paese con il più alto numero di vittime da mine anti-uomo, sarà realizzata in tre nuove versioni, con un numero di gambe più vicino a quello della realtà locale. ‘Maldestra’, ‘Curiosa’ e ‘Sfortunata’ sono i tre modelli già disponibili sul sito di Mattel, che ci abitueremo presto a vedere sugli scaffali dei negozi di giocattoli di Kabul.

Un cambiamento radicale per Barbara Millicent Roberts – questo il nome della bambola – rispetto alle proporzioni adottate in passato. Quelle algide ed esili bambole bionde con gli occhi azzurri, due gambe e due mani che hanno fatto sognare milioni di bambine in tutto il mondo ora diventeranno più simili alle bimbe afghane, perdendo una falange, un calcagno o venendo sfigurate da schegge fatate quanto letali.

Dopo le numerose critiche ricevute in passato per promuovere una forma di bellezza irreale per le bambine, con questa decisione Mattel sembra pronta ad abbracciare le diversità e ad aprirsi a ogni forma di bellezza, prima di tutto quella più diffusa nei teatri di guerra mediorientali. “Le mine anti-uomo ormai sono una realtà della loro vita di fronte alla quale l’Occidente non può più far finta di niente” – ha dichiarato il CEO della Mattel al Telegraph di Kandahar – “La soluzione? Conviverci, adattarsi, Darwin. Ed è questo il compito sociale della nostra nuova Barbie. Anche le nostre piccole compratrici afghane potranno sentirsi carine nonostante le loro ripugnanti mutilazioni”.

La decisione, nasce da una recente indagine di mercato dell’azienda. “Emergeva che la nostra Barbie non vendeva quasi niente in Afghanistan. Un dato inspiegabile, inizialmente, poi però abbiamo capito. Pare che i Millennials di quel Paese siano particolarmente suscettibili alla disintegrazione saltando su mine terrestri. Si trattava dunque di intercettare le loro esigenze, o almeno di quelli che sopravvivono” ha spiegato Tatiana Mossad, direttrice del Global Brand Insights della Mattel.

La nuova gamma, che si compone di 33 modelli base diversi di amputazione, comprende anche bambole con pezzi variamente sganciabili a seconda delle ulteriori mutilazioni che la cliente potrà subire nel resto della sua vita, e rappresenta il restyling più significativo di sempre. Oltre ai tre nuovi modelli già citati, sarà possibile scegliere tra 7 tonalità di colore diverso per le protesi e 24 acconciature diverse che prendono fuoco proprio come quelle reali. Molto apprezzato anche il modello di Barbie parlante che grida “Aiuto!” ma che nessuno ascolta.

“Avvicinarci di più alla realtà e contemporaneamente offrire un modello femminile aggiornato con i tempi, moderno, è il nostro obiettivo precipuo. La nostra bambola ha protesi in legno autentico al posto del piedino di plastica, ma anche la protesi è adatta ad essere slanciata con un tacco 12, pronti per una serata di gala che ti faccia dimenticare che stai per essere colpita da una bomba a grappolo “ continua Mossad.

Abbiamo chiesto la sua opinione anche a un grande conoscitore delle problematiche sanitarie afghane, Gino Strada, che ha dichiarato: “Per me, sono dei grandissimi stronzi”. “Nonostante questo, spero che le loro bambole arrivino anche qui a Kabul. Credo che le userò per fonderle e ricavare delle protesi in plastica” ha concluso il fondatore di Emergency.

Stefano Pisani